Barbara d’Urso lascia Pomeriggio 5 e scappa col filosofo Cartesio
4 min di letturaUn tête-à-tête tra la Regina dei salotti di Mediaset, Barbara d’Urso ed il filosofo razionalista Renato Cartesio.
Presentazione scenica in una coreografia di movimenti e colori: lui, una rapida stretta di mano, mentre i proiettori folgorano questa bella parata pomeridiana. Lei, sensazionalista per l’occasione, primissima in tutte le tele della trama delle Reti. Incalza da subito un dialogo vivace tra di loro: un talk show serrato finalizzato a scaldare l’animo dell’interlocutore. Vibra il pensiero tra i due, e lei, ad un certo punto, ex abrupto, si fa men che meno Eterea. Famem! Meno per meno più! E l’audience ha vertigini di ascolto.
B.: Lei è accusato di aver copiato il suo “cogito ergo sum” dal “si fallor sum” di Sant’Agostino.
C.: Stinco di santo, io? “Supporrò che non Dio, sommo bene, fonte di verità, ma un genio maligno, sommamente potente ed astuto, abbia posto ogni suo sforzo ad ingannarmi; riterrò che il cielo, l’aria, la terra, i colori, le figure, i suoni e tutto il mondo esterno non siano altro che inganni di sogni, con i quali ha cercato di ingannare la mia credulità” (“Meditazioni metafisiche”, I, 12).
B.: Sente il genio della lampada, Cartesio? Spieghi meglio…
C. 🙁 bypassando la provocazione): “I giudizi di parecchie persone sono così deboli e così poco ragionevoli che si lasciano molto più spesso convincere dalle prime opinioni, per quanto false e lontane dalla ragione possano essere, che da una confutazione solida e vera, ma sentita solo in appresso”. Percependo mormorii e bisbigli in platea, disturbato nel prosieguo della sua argomentazione, conclude dicendo con aria infastidita: Vasa inania multum strepunt.
B.(strizzando gli occhi verso il pubblico, per non attizzare l’irritabilità dell’intervistato): Anch’io amo l’isola verde di casa mia! Con vasi giusti i balconi si trasformano, Renato, in soggiorni all’aperto creativi e speciali.
C.: (divertito): Ah, sì, l’isola dei Famosi!! Cum corde concordo!
B.: (avendo perso il filo del discorso): Ma cosa ne pensa della diffusione del suo pensiero fra i giovani? C’è persino gente che tatua le sue parole sul proprio corpo! Lo sa, vero!?
C.(accavallando le gambe e toccandosi la barba, benché barba non facit philosophum): Beh, ma se scrivi ciò che è vero, non puoi che dimorar di loro la vita. Lo studium è amore, poi: appassionato, appassioni! No!?
B. :(cogliendo la palla al balzo): Ma ad amore come era messo? Faceva colpo sulle ragazze?
C.: Non posso parlare per loro. Non sarei un razionalista: la logica socratica, poi, è il nostro pedigree!
B.: Io adoro il mio yorkshire! Si chiama Zara.
C.: Dicevo un’altra cosa! Res cogitans, o Regina!
B.: Ma ora non è impegnato il suo cuore?
C.: Marito all’occorrenza, Barbara!
B.: La sua Helena Jans van der Strom?
C.: Una colf, tutto qui.
B.: Che str….(avvicinandosi sempre più a lui).
C. : (senza veli d’imbarazzo, a lei avvicinata): Sei così bella mentre parli che anche se dicessi: “L’esegesi onomastica cade spesso nella paronomasia ontologica…io continuerei ad annuire ”.
B.: (in tutta complicità, passando cambio pronominale): Scusa, ti ho lasciato gli occhi addosso. Mi aiuti a ritrovarli?
C.: Aspetta, chiudo il mio volume de I princìpi della filosofia.
B.: Tra i principi della mia corte saresti il prediletto, caro!
C.: E tu, la mia Regina!
Interruzione di programma
Scorre, dopo la pubblicità, una Puntata del Segreto in replica: a seguire, Alfonso Signorini, con un drappello di paparazzi, annuncia che la Barbarella se ne è scappata con il filosofo, lasciando lo studio per studium, che, alla latina, significa amore. Un colpo di testa! O di genio! Eh, sì, cari follower, il cuore ha una ragione che la ragione non conosce.
Chiedo venia per lo spirito iconoclasta verso un Idolo della Tv: è solo una facezia! O meglio, una fake-zia, un’audace fake news per una zia dei salotti italiani, rinsavita nella scienza filosofica.
Prof. Francesco Polopoli