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Barriere architettoniche, Giancarlo Iacucci (IdM): necessaria azione più incisiva per l’abbattimento

3 min di lettura

“Bisogna disegnare città più a misura d’uomo e realmente inclusive”

Comunicato Stampa

La barriera architettonica è quell’elemento costruttivo che impedisce o rende difficoltosi gli spostamenti o la fruizione di servizi, specialmente per le persone con difficoltà motorie. Scale, gradini, pendenze, marciapiedi, spazi o passaggi stretti e strade non asfaltate, rappresentano alcuni esempi.

In Italia, la normativa vigente in materia di eliminazione delle barriere architettoniche e di accessibilità, la legge 13 del 1989, trae origine dalla Costituzione. Infatti, l’articolo 3 della nostra Carta, sancisce che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

La legge 13/89, anche se non è riuscita ad introdurre un regime territoriale unificato ed omogeneo per gli interventi edilizi finalizzati al superamento delle barriere architettoniche, resta la bussola, un ottimo viatico dal quale estendere migliorie per contrastare il fenomeno delle barriere architettoniche. Materia complessa ma che ha trovato, nel tempo, anche un’ampia portata di applicazione da parte del Giudice nei contenziosi, con riferimento a tutti gli edifici, anche se non abitati da cittadini diversamente abili. Un punto fondamentale della legge sopracitata è che per la realizzazione dei programmi e dei relativi interventi che prevedono l’abbattimento delle barriere architettoniche, i Comuni calabresi sono tenuti a destinare il 10% dei proventi annuali, derivanti dai permessi di costruire, all’abbattimento delle barriere architettoniche, come confermato anche dalla legge regionale 23 luglio 1998 n.8.

Alla luce dello stato di cose, vi sono due importanti nodi da sciogliere per rendere l’obiettivo maggiormente alla portata. Da un lato, il 10% degli oneri di urbanizzazione che ogni Comune incassa sulle autorizzazioni a costruire non sarebbero pochi denari se, tuttavia e com’è noto, il mercato dell’edilizia non fosse in crisi nera, al pari di altri settori produttivi del Sud. Dall’altro, vi è una certa tendenza da parte dei Comuni a trascurare questa problematica, limitandosi all’impegno di parte degli oneri per soddisfare il fabbisogno dei cittadini con disabilità e destinando la restante parte delle somme ad altri comparti dell’azione amministrativa, lasciando i centri urbani poco a misura di ogni cittadino. Nonostante, quindi, le Leggi nazionali e regionali, gli adempimenti richiesti dalla Comunità Europea, sino ad arrivare alla Convenzione Onu, dove il concetto di “barriere” è inteso nel senso di ostacoli di qualsiasi natura che impediscono la realizzazione dei diritti umani, la politica rimane sorda e muta.

Ecco perché, Italia del Meridione ha inteso, da sempre e con diverse manifestazione, farsi promotore di una forte opera di sensibilizzazione verso le istituzioni e la società tutta. Lo Stato deve investire maggiori risorse, da destinare ai Comuni, per mettere in condizione questi ultimi, già vessati dal Patto di Stabilità, dalla Spesa Storica e da inique redistribuzioni di risorse tra enti del Nord e del Sud, di disegnare città più a misura d’uomo e realmente inclusive. Gli amministratori locali, dal canto loro, devono stare al passo con i tempi attraverso l’aggiornamento dei PEBA, i Piani per l’Abbattimento delle Barriere Architettoniche, grazie ai quali si può dare vita a diffuse istanze dal basso, proprio perché la disabilità è un tema che va affrontato dalle fondamenta della società.

Un Paese migliore e realmente solidale è possibile non lasciando su carta i principi ispiratori della Costituzione.

 

Giancarlo Iacucci

Direzione Provinciale Cosenza IdM

Responsabile Dipartimento Inclusione e Pari Opportunità

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