Basta demagogia. Fermare l’autonomia con atti concreti
4 min di letturaAgenda Sud XlaCalabria è da sempre contro il disegno disgregativo del regionalismo differenziato che presto sarà discussa in Consiglio dei Ministri e poi votata dal Parlamento
Comunicato Stampa
Un disegno razzista che vorrebbe creare cittadini di serie A e di serie C con doveri uguali e diritti differenziati.
Agenda Sud XlaCalabria, insieme a Pino Aprile, Marco Esposito e altri studiosi ed economisti di tutte le aree, è da mesi (esattamente primo luglio, al Parco della Grancìa, in provincia di Potenza) che lancia l’allarme sui possibili e disastrosi effetti che l’autonomia chiesta da Zaia (Governatore del Veneto, sulla cui base si incentrerà la discussione prossimamente in Consiglio dei Ministri) avrà su quelle regioni che non hanno lo stesso gettito fiscale di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna (40% del totale nazionale) e che, in assenza della definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) che la Costituzione pone come pre-requisito fondamentale per avviare le discussioni sulle materie oggetto di decentramento, per garantire il principio di solidarietà e di equità tra i cittadini, porterà irrimediabilmente ad uno squilibrio insostenibile per i cittadini delle Regioni meno ricche, e, quindi, inevitabilmente, per le Regioni del Sud.
Ricordiamo, inoltre, ai più distratti, che le regioni succitate chiedono il trattenimento delle risorse in base al principio del cosiddetto “RESIDUO FISCALE”: sbandierano ai quattro venti cifre calcolate con i metodi più disparati, di cui nessuno di questi porta allo stesso risultato, ma, principalmente, lo stesso RESIDUO FISCALE non è contemplato in nessuna legge italiana, tanto meno calcolabile dalla Ragioneria generale dello stato, ma soltanto enunciazione teorica economica degli anni ’50 di un economista americano.
Il percorso di Agenda Sud XlaCalabria è continuato contribuendo alla stesura della cosiddetta “Petizione Viesti”, la stessa petizione che diversi esponenti politici calabresi hanno inteso sottoscrivere.
In queste ultime ore assistiamo all’assalto alla diligenza da parte di esponenti di vari partiti sul tema dell’autonomia differenziata, che in realtà, è un impossessarsi dei 9/10 del gettito fiscale regionale per il finanziamento delle materie che ciascuna regione chiederà di gestire direttamente, alla faccia del principio di solidarietà e di equità.
Ben vengano le manifestazioni sul tema, in ultimo quella organizzata da un consigliere regionale del Pd, che porterà a Cosenza diversi esponenti politici delle regioni meridionali (che evidentemente dormivano quando proprio il PD Gentiloni sottoscriveva il 28 febbraio il preaccordo con Zaia è Co.) oppure le posizioni dell’esponente calabrese di Italia Del Meridione. Ma non basta.
Tutte iniziative ottime, dicevamo, ma che formalmente si sono tradotte soltanto in una proposta di Ordine del Giorno (ancora non discusso) del Consiglio Regionale Calabrese, a firma Fausto Orsomarso (Fratelli d’Italia).
L’unico atto ufficiale e di un certo peso politico che avrebbe messo di fronte alle responsabilità tutti i consiglieri regionali che, in un modo o nell’altro (pro o contro) avrebbero ufficialmente espresso il proprio pensiero sulla questione, perché tanta e troppa confusione stiamo verificando sul tema.
Il Movimento 5 Stelle che al sud ha preso oltre il 50% dei voti ora cerca di confondere le idee con frottole su fondi di solidarietà e perequazione, quando, insieme a Marco Esposito, con il suo libro “Zero al Sud” nel mese di dicembre, abbiamo spiegato come anche questi fondi, con artefizi parlamentari sono andati ai comuni del nord. Con questo atteggiamento (pochi mesi fa firmavano la petizione Viesti, oggi si dichiarano obbligati a votare l’autonomia) i parlamentari 5 stelle dimostrano di essere attaccati alle poltrone, piegandosi al partito del Nord che non è formato solo dalla Lega ma da tutti i membri di PD+ FI+ Lega +M5S padani che quando si tratta di fregare il Sud si mettono tutti d’accordo e votano uniti tutti insieme.
Perché al nord votano tutti uniti contro al Sud e invece quegli i stessi partiti al Sud invece di difendere i cittadini obbediscono agli ordini dei leader nazionali? Ecco perché continuiamo a chiedere l’intervento delle istituzioni (in questo caso del Consiglio Regionale), affinchè le posizioni personali possano essere trasferite in posizioni ufficiali (e non a giorni alterni) sulla base dell’ordine del giorno depositato e che ricalca fedelmente ciò che come gruppo abbiamo chiesto nella petizione.
E’ il momento di fare i fatti, per i salotti “intellettuali” non c’è più tempo.
Agenda Sud XlaCalabria
Movimento di Partecipazione Popolare