Bce alza ancora i tassi di interesse, Di Matteo (Exit) ” dobbiamo uscire dal giogo della moneta debito”
3 min di letturaComunicato Stampa
La Bce continua imperterrita nella sua politica monetaria di aggressione verso gli Stati membri dell’Ue, alzando i tassi di interesse con la scusante di voler contrastare l’inflazione.
E’ chiaro ai più che da anni ci troviamo in regime di dittatura finanziaria con una moneta debito che fa lievitare il debito pubblico che è d’uopo ricordare non è quella piccola quota in cui i cittadini sono creditori davanti allo Stato, bensì è quella porzione cospicua che prende forma ed aumenta sempre più attraverso un signoraggio bancario che è a favore non degli Stati stessi e quindi dei loro popoli, ma questi si trovano debitori nei confronti delle banche private che con a capo la Bce, i soldi ce li prestano.
Exit Sovranità per l’Italia è nata nel solco di uscire da questo giogo economico e politico, attraverso il primo passo che è quello di abbandonare l’Ue e creare, attraverso le nostre risorse economiche nazionali, agricoltura e turismo, quel circuito finanziario sostenuto da una moneta nostra battuta dallo stesso Stato Italiano. Specie in Calabria paghiamo a caro prezzo le politiche monetarie imposte dalla triade Ue-Bce-Fmi, e ciò lo si avverte specie in settori sociali come la sanità, dove tutto è vincolato secondo una programmazione economica che verte su tagli per risparmiare.
Per non parlare poi del lavoro e della sopravvivenza delle piccole e medie imprese, le più colpite dall’azione della Banca centrale europea, insieme alle famiglie che dall’aumento dei tassi di interesse , si troveranno sempre più in difficoltà per i mutui accesi.
A queste regole naturalmente non si sottraggono neppure gli enti locali, Comuni e Regione in particolare, che accettando il Pnrr si trovano difronte da una parte, nell’impossibilità di attuare nella stragrande maggioranza dei casi, i progetti e le sfere di intervento che dopo la pandemia sono state ampliate, e dall’altro la beffa di dover restituire con tanto di interesse quella cospicua quota di Pnrr che non è a fondo perduto.
Dal prossimo autunno come Exit avvieremo serie campagne informative su tutto il territorio per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo a questo colossale inganno della moneta debito. Le soluzioni politiche che ci offrono i maggiori partiti non sono soluzione bensì servono solo ad allungare l’agonia del popolo.
La risposta non può essere certamente l’Autonomia differenziata voluta dalla Lega, in una regione come la Calabria, dove già ci sono molte disuguaglianze in partenza rispetto alle regioni del nord. Non può essere neppure la salomonica proposta grillina del Reddito universale per tutti.
In Italia e nelle regioni con maggiori difficoltà come la Calabria, servono politiche sociali slegate dalla solita logica assistenzialista. Si deve ripartire dando slancio ad agricoltura e turismo per creare un indotto che crea lavoro e ricchezza, sostenuto da un sistema bancario come era trenta o quaranta anni fa, con Casse di risparmio a sostegno di piccoli e medi imprenditori e delle famiglie.
Paolo Di Matteo
Coordinatore Exit Calabria