Il benessere incontra la terapia oncologica: studio clinico pilota
4 min di letturaRedaelli (APEO): “Approccio multidisciplinare nell’affrontare la malattia”
Comunicato stampa
Tossicità cutanea, psico-oncologia, inestetismi, manualità e protocolli di intervento estetico sono solo alcuni degli argomenti che sono stati approfonditi nella mattinata odierna durante l’evento nazionale “Il benessere incontra la terapia oncologica: studio clinico pilota in estetica oncologica”.
Organizzato da “Grace, L’Amore che Dà la Vita”, in collaborazione con l’Associazione Per Estetiste Oncologiche (APEO), con la partecipazione di Accademia Delle Arti e Professioni A.D.A.P. e Be Woman, l’incontro on line – moderato dal giornalista Carlo Arnese – ha posto al centro dei lavori la qualità di vita del paziente oncologico. Un tema che spesso viene considerato marginale rispetto alla cura della patologia e riducibile al “solo” problema della perdita dei capelli come ha spiegato in apertura di lavori il presidente dell’Associazione “Grace” nonché general manager dell’A.D.A.P. Lidia Papisca. Anche la pelle, infatti, a seguito delle necessarie terapie oncologiche, si intossica. Da qui l’importanza di mettere in campo interventi mirati che variano da persona a persona. E con il leitmotiv “alleviare la sofferenza” è nata, nel 2014, l’Associazione Per Estetiste Oncologiche (APEO) guidata dal Presidente Carolina Ambra Redaelli. “Da medico ho sempre creduto che il paziente oncologico abbia bisogno di un approccio multidisciplinare nell’affrontare la malattia per una minore sofferenza”.
Ad oggi, dopo quasi 8 anni dalla prima esperienza dello “Spazio Benessere” all’interno dell’Istituto Europeo di Oncologia a Milano – un vero e proprio centro di benessere dedicato ai pazienti a tutt’oggi attivo – la dottoressa ha trovato la “medicina” giusta per migliorare la qualità della vita delle persone in terapia. Un progetto ideato dalla stessa Carolina Ambra Redaelli e sostenuto da Umberto Veronesi. “La collaborazione fra professioni del benessere e sanitari è sempre più importante” per la dottoressa Redaelli.
Di tumore si parla tanto. I numeri sono in continua crescita, oltre 1000 diagnosi al giorno e 377 mila persone che annualmente si ammalano. A differenza degli anni passati, grazie alla ricerca e alla medicina in continuo aggiornamento, la mortalità è diminuita. Ma, oltre al trauma della malattia che mette di fronte la paura, bisogna fare i conti con gli effetti devastanti delle terapie che nella maggior parte delle persone hanno conseguenze estetiche. “Quando si riceve una diagnosi del genere si entra in uno stato di sconvolgimento accompagnato da rabbia, negazione, rifiuto. È un lutto vissuto dal proprio sé, segnato dalla consapevolezza che tutto può andare perduto per sempre” ha aggiunto Luisa Foletti, psicologa specializzata in medicina psicosomatica, socia della S.I.P.O. Calabria (Società italiana psico-oncologia) incentrando il suo intervento sul sé femminile. Nello specifico, l’estetica oncologia, “si è rilevata empiricamente apportare un contributo fondamentale alla ristrutturazione di quel sé devastato dalla comunicazione della diagnosi di tumore”. Ecco quindi che un ruolo speciale lo svolgono figure come estetiste, parrucchieri, massaggiatori, istruttori di danza-movimento-terapia o pilates. Un sé che può nuovamente far sentire vivi e in sintonia col proprio corpo nonostante ciò che si sta affrontando.
Tutti i protocolli APEO sono stati messi a punto dalla stretta collaborazione di oncologi, chirurghi plastici, fisioterapisti, nutrizionisti e docenti specializzati in cosmetologia. Ad oggi sono più di 400 in tutta Italia le estetiste APEO, e coprono tutte le regioni e cominciano a formare un vero e proprio network d’eccellenza in campo estetico. Come Fabiana Gasparro, dallo scorso febbraio, Estetista specializzata in estetica oncologica APEO per la regione Calabria: “Seguiamo dei rigidi protocolli, sappiamo dove intervenire e cosa possiamo fare. Le tossicità dei farmaci rappresentano una realtà che non può essere evitata ma si può supportare e noi siamo una figura di supporto per le persone che seguono delle terapie oncologiche”. Le competenze acquisite durante il corso permettono infatti di alleviare gli effetti dolorosi e invalidanti e contrastare gli inestetismi che toccano anche la sfera sociale e psicologica del paziente. Un ruolo fondamentale, in un contesto oncologico, è anche quello dell’assistente sociale che si occupa “di incentrare un’assistenza psico-sociale, atta a sostenere e ad accompagnare i pazienti durante la propria routine, i propri percorsi di riabilitazione e di cure palliative; e negli screening terapeutici” ha sottolineato Giusy De Giovanni, assistente sociale specialista. La stessa ha aggiunto nello specifico le informazioni in merito a invalidità civile, esenzione ticket, legge 104/92, indennità di accompagnamento, rimborso mezzi ausiliari (parrucche, protesi mammarie, carrozzine) o altri servizi (aiuti domestici, pasti a domicilio, baby bsitter).
I lavori della giornata possono essere rivisti sul canale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCDZSZxWpV0tp7BvFhjrQeHw