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Bilanci Sanità, Bruni: “Altro che passo in avanti, siamo sull’orlo del baratro”

3 min di lettura
amalia bruni

Nulla da festeggiare. Entrando nel merito dei numeri reali viene fuori una voragine da oltre 320 milioni di euro, altro che passo in avanti

comunicato stampa

“Chiariamo subito una cosa, non c’è nessun motivo per festeggiare se si verificano nel merito i dati reali dei bilanci della sanità per l’anno 2022.

In questi giorni abbiamo assistito ad un tifo da stadio da parte del direttore d’orchestra e di tutti gli orchestrali, solo che nessuno ha pensato di vagliare con attenzione i numeri, soffermandosi ad analizzarli nello specifico e  osservando da vicino i risultati economici dei bilanci delle aziende sanitarie. Forse una dimenticanza? Probabilmente, invece, ci troviamo di fronte alla solita narrazione a cui assistiamo da anni  e che continua a fare a cazzotti con la realtà.

Prima di abbandonarci a facili entusiasmi, per onestà nei confronti dei cittadini calabresi e per formazione, siamo abituati a vedere da vicino le questioni scendendo nel merito.

E pure stavolta abbiamo scoperto cose davvero interessanti ma per le quali non c’è nulla per cui esultare. Intanto, precisiamo che i bilanci, nel rispetto della normativa vigente, sono stati solo adottati dai rispettivi legali rappresentanti delle aziende.

In seguito arriverà il parere dei Collegi Sindacali e solo successivamente, previa istruttoria del dipartimento tutela della salute, saranno oggetto di approvazione o meno da parte della struttura commissariale.

Approfondendo ancora di più il dato economico finale emerge una perdita complessiva delle aziende sanitarie ed ospedaliere per l’anno 2022 di circa 88 milioni di euro,  nonostante che nel 2022 il Fondo sanitario regionale complessivo (indistinto e vincolato) sia stato pari a circa 3,9 miliardi di euro con entrate straordinarie (ed una tantum) provenienti da premialità e paybak di anni precedenti.

Inoltre, relativamente ai costi, l’anno 2022, ha beneficiato del rinvio del saldo di mobilità (mobilità attiva – mobilità passiva) che si potrà pagare in un arco quinquennale a partire dall’anno 2026. E bisogna anche precisare che per l’anno precedente (2021) il saldo di mobilità è stato pari a -240 milioni di euro.

Altro che risanamento dei conti della sanità, il commissario Occhiuto lascia al suo successore il pagamento di questa montagna di debiti. È facile dedurre che se nei bilanci delle aziende fossero stati inseriti, come per gli anni precedenti, i costi della mobilità passiva del 2021, la perdita reale del 2022 sarebbe stata di oltre 320 milioni di euro, una voragine vera e propria, nonostante nella stessa annualità si sia beneficiato di entrate straordinarie non ripetibili negli esercizi successivi.

Nei prossimi giorni faremo un’iniziativa specifica sul quadro economico finanziario della sanità calabrese ma la situazione è questa, quindi nessuna festa, solo  lacrime e sangue se non si elaborerà un piano serio. Per questo mi farò carico, nella qualità di vicepresidente della Commissione Salute del Consiglio Regionale di richiedere apposita audizione del Dirigente del settore economico-finanziario del Dipartimento Tutela della Salute”.

Lo scrive in una nota Amalia Bruni, Gruppo Partito democratico e vice presidente della  Commissione Sanità in Consiglio Regionale.

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