Biondo (Uil Calabria): diciamo No all’autonomia differenziata
3 min di letturaSabato saremo in piazza a Cosenza per sostenere le ragioni del No all’autonomia differenziata. Lo faremo perché per prima ha capito i rischi che si celano dietro una riforma mascherata, dietro l’intento della Lega di allargare i divari già esistenti fra il Nord ed il Sud del Paese.
Comunicato Stampa
Scenderemo in piazza, chiamando alla mobilitazione le calabresi ed i calabresi, perché questo progetto, contro il quale siamo scesi in piazza a Catanzaro il 12 dicembre del 2022, non vuole che le tasse pagate dalle calabresi e dai calabresi possano essere utilizzate per far crescere i servizi in Veneto e depotenziare l’offerta degli stessi sul territorio regionale.
Il progetto Calderoli, poi, va contro ogni richiesta dell’Europa. Se da una parte, infatti, Bruxelles chiede al nostro Paese di porre la massima attenzione sui temi della convergenza territoriale e della coesione sociale e invita la politica ed le Istituzioni ad intervenire, per risolversi, sulle problematiche ancora aperte del divario territoriale tra il Sud e il Nord del Paese – divari nelle infrastrutture, sanità, trasporti e scuola solo per fare alcuni esempi – che ogni anno contribuiscono a determinare l’uscita dal Mezzogiorno di circa 130 mila abitanti; dall’altra parte c’è, invece, l’idea di una certa politica e la pretesa incostituzionale di alcune regioni di disporre in autonomia di più competenze e più risorse, andando ad indebolire le regioni più fragili del Paese.
In questo progetto di autonomia differenziata, su cui punta in modo particolare la Lega, si continua a non voler discutere della parte della Carta costituzionale, che è di più interesse per le regioni del Sud: perequazione, tassazione locale, definizione, appunto, dei Livelli essenziali delle prestazioni.
Per questo saremo in piazza a Cosenza sabato prossimo, per questo sposiamo appieno e rilanciamo l’appello contro l’autonomia differenziata e per l’unità del Paese e ne riconosciamo i punti determinanti: un rinnovato ruolo dello Stato, la revisione del “regionalismo” ed il rafforzamento istituzionale della rete dei Comuni e delle amministrazioni Locali; il rafforzamento e la perequazione della spesa sociale in sanità, nell’istruzione, nei servizi sociali, nelle infrastrutture e per l’ambiente; la difesa ed il rafforzamento dell’istruzione e della scuola pubblica, fondamento della cittadinanza attiva.
E ancora: il rafforzamento e la difesa della salute (“diritto alle cure” e “diritto alla prevenzione”) come diritto individuale e come interesse collettivo, un adeguato finanziamento del Servizio sanitario nazionale come presidio per condizioni di vita eque e dignitose su tutto il territorio nazionale; il potenziamento, la manutenzione e la gestione delle reti infrastrutturali per le comunicazioni (fisiche e digitali) e per la difesa idrogeologica, la cura e la rigenerazione degli ambiti e dei territori degradati.
E, infine, politiche ad hoc per l’occupazione, per i servizi pubblici, per combattere lo spopolamento e l’abbandono delle Aree Interne e favorire la “restanza” delle comunità rurali.
Santo Biondo
Segretario generale
Uil Calabria