Bollette acqua: Calabria e Veneto le più virtuose
5 min di letturaBasilicata e Lazio sono le meno efficienti. Nessuna città spende quanto Roma
Quanto costa a Regioni e città italiane l’acqua? Quanto spendono per le bollette? Calabria e Veneto sono le Regioni più virtuose, Basilicata e Lazio sono le meno efficienti. Nessuno, tra le città, spende più di Roma (tabella).
A rivelarlo un report realizzato per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana, che, nell’ambito del progetto ‘Pitagora’, ha stilato una classifica dei costi sostenuti nel 2021 da Regioni e capoluoghi di Provincia per il mantenimento dei loro uffici e delle loro strutture, con tanto di assegnazione di rating.
Il Centro Ricerche della Fondazione, infatti, analizza tutti i dati finanziari ufficiali dell’ente pubblico in questione e attraverso algoritmi di ricerca scientifica individua potenziali sprechi, ovvero spese critiche nei conti pubblici. Le spese dell’ente in relazione alle singole voci vengono confrontate con il benchmark di riferimento e, a seconda dei livelli di scostamento di spesa individuati, si parla di ‘performance positiva’ (quando la spesa è inferiore o uguale alla media), ‘scostamento lieve’ (quando la spesa è compresa tra la spesa media e il 30% in più), ‘scostamento considerevole’ (quando la spesa è compresa tra lo scostamento lieve e il 100% in più), ‘spesa fuori controllo’ (quando la spesa supera di oltre il 100% la spesa media). Il rating – che si basa esclusivamente su dati contabili oggettivi scevri da qualsiasi valutazione discrezionale – assegna alla migliore performance la tripla ‘A’, mentre alla peggiore viene attribuita la lettera ‘C’.
LE REGIONI – Calabria e Veneto sono le Regioni italiane più ‘virtuose’ nella spesa per le bollette di acqua (tabella). Due Regioni che si aggiudicano il rating complessivo AAA. In particolare, per questa voce di costo, nel 2021 la Calabria ha speso 11.692,26 euro e il Veneto 66.231,71.
Ad essere ‘promosse’ per la spesa in acqua, con un rating complessivo da A a AA, sono anche Liguria e Lombardia che, con un importo rispettivamente di 37.503,52 e 208.331,31 euro, si aggiudicano la doppia AA, e poi, con la A singola, Emilia-Romagna (165.828,93 euro), Molise (10.789,48) e Piemonte (184.427,06).
Tra le Regioni con performance ‘intermedie’ figurano, invece: con BBB Abruzzo (65.941,10 euro) e Toscana (182.359,97); con BB Marche (107.010,42) e Umbria (57.866,05); con la B Campania (639.117,61), Puglia (434.024,67), Sicilia (537.998,56). Mentre risultano non comparabili per questa voce i dati di Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta.
Basilicata e Lazio sono le Regioni meno efficienti nelle spese sostenute per le bollette di acqua. Sono le uniche due a ricevere la ‘C’, il rating peggiore. Nello specifico, per questa voce, nel 2021 la Basilicata ha speso 68.644,01 euro. Un valore in lieve aumento rispetto al 2020 (quando era di 65.907,70), ma che, negli ultimi anni, aveva toccato il suo apice nel 2019 con 98.191,36 euro e il suo livello più basso nel 2018 con 62.875,89.
Quanto al Lazio, nel 2021 per l’acqua ha speso 655.035,15 euro, ma si tratta di una cifra drasticamente ridottasi rispetto agli anni precedenti, quando aveva toccato gli importi record di 2.681.155,91 nel 2018, 1.722.042,03 nel 2019 e 2.335.062,82 nel 2020. Subito dopo il Lazio, fra le Regioni con gli importi più elevati di uscite per questa voce, superiori a 100mila euro, spiccano, nell’ordine: Campania (639.117,61), Sicilia (537.998,56), Puglia (434.024,67), Lombardia (208.331,31), Piemonte (184.427,06), Toscana (182.359,97), Friuli Venezia Giulia (182.310,45), Emilia-Romagna (165.828,93), Valle d’Aosta (149.788,87), Marche (107.010,42).
Il Molise è la Regione italiana che, in valori assoluti, ha la minore spesa sostenuta per bollette di acqua: 10.789,48 nel 2021. Fra le Regioni che spendono meno per questa voce, sempre in valori assoluti, con un importo inferiore a 100.000 euro, troviamo: Basilicata (68.644,01), Sardegna (66.996,18), Veneto (66.231,71), Abruzzo (65.941,10), Umbria (57.866,05), Liguria (37.503,52), Trentino Alto Adige (27.609,15), Calabria (11.692,26).
CAPOLUOGHI – Diciassette i capoluoghi di provincia italiani ‘promossi’ con la tripla AAA nella gestione della spesa per le bollette di acqua. A risultare più ‘virtuosi’ per questa voce di costi dell’ente, ottenendo così il massimo rating, sono Foggia, che ha speso solo 5.417,02 euro, e poi: Belluno (15.055,12), Alessandria (15.125,31), Ragusa (57.028,60), Imperia (59.810,06), Trapani (77.612,88), Pescara (81.972,27), Sassari (98.216,51), Rovigo (100.352,77), Parma (182.835,51), Brescia (192.522,30), Reggio Emilia (357.319,56), Ferrara (382.771,82), Perugia (446.595,03), Padova (640.929,41), Palermo (1.978.869,44), Genova (1.733.589,23).
Ancora più folto il gruppo di città che risultano fra le più virtuose per questa voce di spesa, ottenendo la doppia AA: Modena, Forlì, Prato, Messina, Pesaro, Siracusa, Latina, Rimini, Verona, Bari, Ravenna, Arezzo, Matera, Caltanissetta, Bologna, Caserta, Catania, Udine, Trento, Cesena, Firenze, Barletta, Piacenza, Pisa. Ma anche il gruppo che si è aggiudicato la A: Venezia, Cuneo, Savona, Ancona, Potenza, Agrigento, Asti, Verbania, Treviso, Teramo, Lecco, Monza, Macerata, Urbino, Torino, Lucca, Livorno, Bergamo, Mantova, Ascoli Piceno, Grosseto, Siena, Vercelli, Fermo.
Benevento, Roma, Enna, Cosenza, Aosta, Carbonia, Catanzaro sono i 7 capoluoghi di provincia meno ‘efficienti’ nelle spese per bollette di acqua. Tanto da meritare il rating C, il più basso nella speciale classifica (tabella).
Ma a quanto ammontano le spese sostenute per questa voce in questi enti nel 2021? Analizzando la classifica, si scopre che Roma ha speso ben 49.469.913,39 euro, seguita a distanza da Catanzaro, con 5.357.462,43, Cosenza (1.581.758,32), Benevento (700.753,17), Aosta (673.818,45), Carbonia (565.165,63), Enna (307.296,98).
Ottengono un rating intermedio nella classifica: Andria, Varese, L’Aquila, Cagliari, Oristano, Lecce, La Spezia, Salerno, Como, Viterbo, a cui va la B (tabella); Massa, Pavia, Isernia, Trani, Lodi, Rieti, Cremona, Pistoia, Gorizia, Napoli, con la BB (tabella); Sondrio, Taranto, Biella, Frosinone, Avellino, Pordenone, Bolzano, Trieste, Novara, Brindisi, Milano, che ricevono la BBB (tabella). Non comparabile risulta il dato di Terni, Campobasso, Chieti, Crotone, Nuoro, Reggio Calabria, Vibo Valentia, Vicenza (tabella).
E’ Roma il capoluogo di provincia che, in valori assoluti, ha la maggiore uscita di spesa per le bollette di acqua, raggiungendo nel 2021 la cifra record di 49.469.913,39 euro.
Dopo Roma, fra le città con le più elevate spese per questa voce, superiori a 1 milione di euro, seguono in classifica, a distanza: Milano (11.382.943,33), Napoli (9.720.075,58), Catanzaro (5.357.462,43), Torino (5.048.638,86), Palermo (1.978.869,44), Firenze (1.914.775,47), Salerno (1.768.695,26), Cagliari (1.757.930,76), Genova (1.733.589,23), Bologna (1.702.629,76), Cosenza (1.581.758,32), Trieste (1.517.471,94), Catania (1.429.039,17), Venezia (1.335.541,15), Taranto (1.314.863,66), Bari (1.227.620,72).
E’ Foggia, infine, il capoluogo di provincia più ‘parsimonioso’ in fatto di spesa per le bollette di acqua, voce cui ha destinato nel 2021 solo 5.417,02 euro.
A mantenere la spesa bassa per questa voce, al di sotto dei 100.000 euro, dopo Foggia, troviamo, nell’ordine: Belluno (15.055,12), Alessandria (15.125,31), Urbino (52.008,20), Ragusa (57.028,60), Imperia (59.810,06), Sondrio (70.777,11), Trapani (77.612,88), Pescara (81.972,27), Isernia (96.823,39), Verbania (93.930,08), Sassari (98.216,51).