Brognaturo (VV). Inaugurata la mostra di Angelo Maggio sul non finito calabrese
3 min di letturaIl non finito Calabrese: la Calabria tra speranza e abbandono
Organizzata dalla Pro Loco “Damiano Valente” e dall’associazione “Brognaturo nel cuore” si è inaugurata domenica 25 agosto, a Brognaturo, la mostra del fotografo etnografico Angelo Maggio sul tema “Il non finito Calabrese” – luoghi disabitati e luoghi comuni.
Un’indagine visiva e antropologica sugli edifici calabresi non finiti, che si palesano come monumenti delle aspettative tradite di una regione e di un’intera popolazione. Pareti di mattoni a vista non intonacate, pilastri che si stagliano verso il cielo con i tondini di ferro scoperti, scheletri di palazzi che sono diventati ormai uno dei segni distintivi di questa regione.
Quelle case che non verranno mai ultimate per essere vissute, testimonianze di sprechi, il tutto in virtù di una mentalità che vuole costruire indiscriminatamente, talvolta nel disprezzo delle regole. Un appartamento per ogni figlio o per il ritorno al paese da pensionato, cercando di completare la costruzione poco alla volta con il solaio lasciato aperto nella falsa illusione di “aggiungere un piano” e poterlo vedere, un giorno, completato.
Cantieri per sempre, con vento e salsedine a corrodere quello che resta del sogno di uno sviluppo mai divenuto concreto. Un fenomeno di diffuso malcostume che convinse i calabresi che ormai era fatta, lo sviluppo e il benessere era nel mattone, si costruiva sulla speranza che i soldi non sarebbero mai finiti, si cementificava ignari dello sfacelo, rimandando all’infinito la possibilità di abitare, senza mai attuarla.
Tutto questo oggi diventa oggetto di studio nelle università, fotografato, esposto nei festival, teorizzato da filosofi, antropologi e accademici, un fenomeno che Angelo Maggio, fotoreporter di fama nazionale, ha voluto immortalare con il suo obiettivo per raccontare la rappresentazione di speranze deluse e del disagio di un territorio.
Il dramma più grande è lo spopolamento, fenomeno che risulta più accentuato nelle aree maggiormente non finite e incompiute della regione quindi soggette ad una maggiore emigrazione.
Ormai quel paesaggio urbano è considerato normale, non disturba chi lo guarda, ci si è assuefatti alla bruttura di una presenza ingombrante che denuncia, comunque, fallimenti progettuali, politici, utopie di una Calabria che vive di promesse che le sono state fatte, che aspetta senza sapere neppure cosa sta aspettando.
La mostra è stata allestita all’interno del centro storico di Brognaturo, in un periodo particolarmente fervido di iniziative, in concomitanza con i festeggiamenti della Madonna della Consolazione, patrona del piccolo paese delle serre calabre, allo scopo di richiamare l’attenzione sull’importanza del rito sacro per la rifondazione del territorio e sulla possibilità di vivere spazi che non sono vissuti.
A concludere la rassegna sarà lo stesso Angelo Maggio con un incontro dibattito sul tema che si terrà venerdì 30 Agosto alle ore 17:30 con la partecipazione del giornalista e scrittore Sergio Pelaia e gli interventi di studiosi del fenomeno ed esperti del settore.