Buon compleanno Mr. Samuel Beckett
4 min di letturaIn occasione della nascita del drammaturgo e scrittore Samuel Beckett, intervistiamo uno dei massimi esponenti che lo hanno raccontato e continuano a farlo, perpetuando la sua memoria e le sue intramontabili opere. Stiamo parlando del Prof. Antonio Borriello, studioso, saggista, attore, regista, scenografo.
Gli chiediamo quindi di parlarci di lui, poiché oggi, 13 aprile, ricorre il suo anniversario:
“I dubbi sulla nascita dell’autore di Aspettando Godot a tutt’oggi sono molteplici. Al riguardo, l’infaticabile e attento Federico Platania in samuelbeckett.it precisa che “Samuel Barclay Beckett nasce nella dimora di Cooldrinagh a Foxrock, quartiere periferico di Dublino, in un giorno non meglio precisato del 1906. I registri anagrafici riportano come data il 14 giugno, un altro certificato di nascita indica invece il 13 maggio, ma la leggenda vuole che egli sia nato il 13 aprile di quell’anno: Venerdì Santo. Un venerdì 13, per giunta”. Volendo condividere la leggenda, ovvero la nascita avvenuta il 13 aprile, oggi mi piace ricordare l’interessante convegno “Beckett in Rome” (Università “Tor Vergata”, 2008), a cui partecipai con un suo saggio e l’allestimento di una mostra fotografica delle mie messinscene. L’intervento, tenuto nell’auditorium “Ennio Morricone”, comprendeva immagini dei cari amici Enzo Aliberti e Rosario Pomposo, straordinari fotografi e videomaker che da anni seguono la mia attività.
Per tale occasione, è stato realizzato un video, allegato a questa intervista, così, decidiamo di farcelo illustrare:
“Dal video, a cura di Aliberti & Pomposo, emergono le suggestive foto di: “Aspettando Godot”, “Va e vieni”, “Improvviso dell’Ohio”, “Testi per nulla”, Non io”, “Dondolo”, “Cosa dove”, “Passi” e “L’ultimo nastro di Krapp”, nonché un mio affettuoso omaggio alla gentile Prof.ssa Daniela Guardamagna, infaticabile organizzatrice dell’eccezionale evento, con la collaborazione della Prof.ssa Rosanna M. Sebellin. Alcune foto sono riportate nel ponderoso volume “The Tragic Comedy of Samuel Beckett”, editors Daniela Guardamagna, Rosanna M. Sebellin, University “Tor Vergata” Roma – Laterza, Bari 2009. Il libro contiene un mio saggio: “Beckett the Euclidean (as is he who interprets him)”. Al Convegno parteciparono i maggiori esperti internazionali ed interpreti del grande drammaturgo irlandese, tra cui le attrici Rosemary Pountney e Giulia Lazzarini.
“Beckett in Rome”: 17, 18, 19 aprile 2008 Auditorium “Ennio Morricone” – Facoltà di Lettere e Filosofia “Tor Vergata” Roma. Comitato scientifico: Chris Ackerley, Enoch Brater, Daniela Guardamagna, Daniela Caselli, Rossana M. Sebellin. Interventi: Chris Ackerley, Enoch Brater, Mary Bryden, Daniela Caselli, Stanley E. Gontarski, Carla Locatelli, Marx Nixon, John Pilling, Rosemary Pountney, Giuseppina Restivo, Dirk Van Hulle”.
Il compito degli scrittori, delle menti illuminate, è quello di trasmettere un messaggio, a volte profetico, altre utopistico, giudicato folle. Dello stesso avviso è il Prof. Borriello, che a proposito delle guerre, la pensa nel seguente modo:
“Mi piace ricordare una sua emblematica battuta “Nasciamo tutti matti… qualcuno lo rimane”. Ancora una volta le parole del Premio Nobel per la Letteratura nel 1969 si rivelano maledettamente profetiche. Attualmente, i signori della guerra sparsi per il mondo, sono pazzi. Questi criminali, assetati di potere, inebriati dal dio danaro, non hanno sosta, continuano imperterriti nel solco di Caino ed Abele a procurare morte e distruzione senza fine. Una condizione orrenda che viene da lontano, come già prevista da Plauto “homo homini lupus” e Tacito “donec homines, vitia erunt”, una crudele visione successivamente ribadita da Hobbes “ogni uomo è una minaccia per gli altri uomini”.
Davanti a tali scenari, lo sconforto ci assale. Beckett, davanti ai pazzi del suo tempo non ebbe dubbi a “combattere”, come dicevano Camus e Sartre, per la pace e la giustizia. Un impegno forte quello dell’autore di “Aspettando Godot”, tanto da rischiare la propria vita. Eppure, di questo Beckett engagé, che ha vissuto in prima persona tutte le atrocità del secolo breve, si sa ben poco. Nel 1939 allo scoppio della seconda guerra mondiale, il grande dubliner di Parigi si aggrega alla Resistenza francese, insieme all’amata Suzanne Deschevaux-Dumesnil e al suo amico Alfred Péron.
Nel 1945 è attivo con la Croce Rossa irlandese in una Francia devastata dalla guerra. Con determinazione interviene contro il regime franchista in difesa dello straordinario e bizzarro amico drammaturgo Fernando Arrabal, accusato di “insulto alla patria” e di “blasfemia”.
Ed ancora, con altrettanta incisività, si espone per un altro eccezionale drammaturgo, il dissidente Vaclav Havel durante l’occupazione sovietica che, pochi giorni dopo la morte di Beckett, sarà nominato Presidente della Cecoslovacchia. Oggi sono pochi gli intellettuali che si prodigano per una società più giusta, per un mondo migliore.
Nonostante tutto, dopo la tempesta può tornare il sereno di leopardiana memoria, l’uomo deve illuminarsi, preferire la luce alle tenebre. Al riguardo, come già ieri, la cultura può contribuire ad un cambiamento. Ne sono certo: l’Arte è Bellezza e Bene, Pace e Giustizia”.
Riccardo Cristiano