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La buona sanità esiste anche in Calabria: l’esperienza di un paziente

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hospital corridor

Riceviamo e pubblichiamo una significativa testimonianza pervenuta in redazione da parte di un nostro lettore, Domenico Perri, riguardante la sua recente esperienza presso il sistema sanitario

Nella sua comunicazione, Perri rivolge un sentito ringraziamento a tutti i professionisti coinvolti nel suo percorso di cura e offre anche un suggerimento costruttivo per migliorare l’esperienza dei pazienti al pronto soccorso.

Vi invitiamo a leggere la testimonianza completa.

Desidero condividere urbe et orbi la mia recente esperienza ospedaliera, con l’auspicio che possa essere di utilità a chicchessia.

Il giorno 3 febbraio u.s. alle ore 17, 05 mentre ero in conversazione telefonica, ho perso conoscenza per dieci secondi. Soccorso nell’immediato da mia moglie, sono stato accompagnato al pronto soccorso delI’ASP, presidio ospedaliero di Lamezia Terme e quivi accettato con il codice ARANCIONE alle ore 18,18.

In pari data alle ore 21.42 il medico di turno ricostruiva l’anamnesi del paziente, attivando il protocollo e l’algoritmo all’uopo previsto. Tutti i parametri risultavano nella norma, tuttavia il paziente veniva trattenuto in OBI. Il giorno 4 febbraio alle ore 18,28 (durante la cena) si verificava un nuovo episodio sincopale, a cui il medico di turno assisteva in diretta. Episodio risoltosi spontaneamente in pochi secondi.

Il 5 febbraio veniva richiesta consulenza neurologica e cardiologica e disposto il ricovero in cardiologia, in barella, stante la carenza di posti Ietto. Presso I’unità di Cardiologia, il paziente rimane ricoverato fino al giorno 13 febbraio ed unitamente al monitoraggio H24 viene sottoposto a RMN e TC total body con mezzo di contrasto. Le indagini strumentali evidenziano e confermano una lesione in regione temporale destra. Il Primario dell’unità Cardiologica informa il paziente, proponendo contestualmente un consulto con l’Unita di Neurochirurgia presso la Renato Dulbecco di Catanzaro. Il consulto viene accettato dal paziente ed il Primario nella neuruchirurgia Dulbecco suggerisce il trasferimento del medesimo paziente presso la struttura competente. Il trasferimento è effettuato il giorno 13 febbraio in ambulanza, con il paziente accompagnato dal cardiologo (Dr. Cristian by CUBA).

Presso l’Unita di Neurochirugia Renato Dulbecco, il paziente rimane ricoverato ed in data 20 febbraio sottoposto ad intervento chirurgico di “resezione totale della lesione” condotto con grande professionalità da un giovane neurochirurgo esperto in robotica, informatica e clinica, per poi essere dimesso in data 26 febbraio in terapia domiciliare e convalescenza di 30 giorni.

Il decorso post operatorio prevede la rimozione dei punti di sutura in data eseguita il giorno 6 marzo ed una TC di controllo prenotata per il giorno 20 marzo, nelle more del referto istologico e delle eventuali teapie.

In qualità di paziente, oggi in ottima forma, ritengo doveroso e soprattutto desidero ringraziare tutti gli operatori sanitari con cui ho avuto modo di confrontarmi, ad iniziare dall’ OS che mi ha offerto con un sorriso il suo aiuto nelI’igiene personale, passando dal Primario della Cardiologia Lametina, per finire a quello della Neurochirurgia della Renato, strutture pariteticamente ECCELLENTI.

Unica stonatura rilevata in questa bella avventura, è quel gap al pronto soccorso, laddove mi sia consento di suggerire la presenza di una “divisa” che dica al paziente o porga al paziente un biglietto con su scritto:

“Da questo momento in poi Lei è sotto la tutela della SANITA’ PUBBLICA. 5i fidi di noi, rispetti le regole e ci aiuti a curarla e guarirla nel modo più appropriato”. Non costerà nulla, ma avr‘ yn valore immenso.

Grazie

Domenico Perri