Buono spesa Covid da 500 euro, a chi spetta e come richiederlo
2 min di letturaGrazie a un fondo da 400 milioni di euro previsto dal Decreto Ristori ter, le famiglie potranno ricevere un buono spesa fino a 500 euro se rispetteranno i requisiti fissati da ciascun Comune di residenza
I buoni spesa Covid, infatti, come scrive Money.it, sono pensati per tutti i nuclei familiari che non hanno ricevuto alcun altro beneficio a sostegno del reddito e che sono stati colpiti dalla crisi economica portata dal Coronavirus.
Il buono spesa è una misura pensata dal Governo per sostenere le famiglie in difficoltà che non hanno potuto beneficiare degli altri sostegni al reddito previsti dai precedenti decreti. Si tratta di un bonus che varia da un minimo di 300 euro fino a un massimo di 500 euro da destinare all’acquisto di generi alimentari o farmaci presso i punti vendita aderenti all’iniziativa.
I fondi previsti nel Decreto Ristori ter verranno assegnati ai Comuni sulla base del numero di residenti al loro interno e spetterà ai Comuni stessi andare a definire i requisiti di assegnazione dei buoni. Si dovranno anche stabilire le modalità di erogazione: se predisporre un voucher da consegnare alle famiglie, oppure optare per la consegna diretta della spesa presso il domicilio dei beneficiari.
Gli importi dei nuovi buoni spesa Covid dovrebbero variare sulla base del numero di componenti del nucleo familiare e sulla base della disponibilità reddituale degli stessi.
In particolare, sarà previsto:
● un bonus da 300 euro per le famiglie composte da una o due persone;
● un bonus da 400 euro per le famiglie con tre o quattro persone;
●un bonus da 500 euro per le famiglie con cinque o più persone;
Verranno privilegiati i nuclei che non godono di alcun altro sostegno al reddito. Come detto, i requisiti per accedere al buono spesa non sono fissati dallo Stato, ma vengono decisi direttamente dai Comuni. Le famiglie beneficiarie, comunque, dovranno presentare la domanda in formato cartaceo o online. In linea generale i requisiti dovrebbero essere legati al numero di componenti del nucleo familiare, all’ISEE familiare, al patrimonio posseduto dalla famiglia, al numero di eventuali componenti con disabilità e alla presenza di altri sostegni al reddito (Naspi, Reddito di Cittadinanza, ecc).