Il Cacciatore di meduse fa tappa a Bisignano
1 min di lettura“Il cacciatore di meduse”, il commovente romanzo di Ruggero Pegna edito dalla casa editrice Falco, che racconta la storia di un piccolo migrante somalo e dei suoi amici immigrati, rifugiati e miseri di tutto il mondo, continua il suo viaggio: domani sera alle 21.30 sarà presentato in “Libri in scena, un viaggio tra cultura e informazione” al Chiostro del Convento di Sant’Umile a Bisignano, in provincia di Cosenza.
Le avventure del piccolo Tajil arrivato a Lampedusa con sua madre e un piccolo Pinocchio di legno saranno ripercorse insieme all’autore e all’editore Michele Falco, da Rita Elvira Adamo, rappresentante dell’Associazione Culturale Le Seppie, Ornella Gallo, assessore comunale alla Cultura che ha voluto organizzare l’evento, Graziano Fusaro, assessore alla Formazione, Francesco Lo Giudice, sindaco di Bisignano. Modererà Carlo Falco. Sono previsti anche momenti musicali ispirati alla storia del libro con i musicisti Roberto Musolino e Sasà Cauteruccio e la lettura di alcuni passi con Ilenia Prezioso e Assunta Balestrieri. L’ingresso è libero.
Inserito tra i tredici libri consigliati nel 2017 agli studenti delle scuole superiori dalla World Social Agenda, già adottato in numerose scuole, “Il cacciatore di meduse” aprirà la discussione su temi quotidiani di accoglienza, integrazione, razzismo, diritto al futuro di uomini, donne e bambini che lasciano la loro terra, spesso costretti a farlo da guerre, torture, fame e condizioni di vita disumane.
“E’ un libro molto bello – ha detto l’assessore Ornella Gallo – Un romanzo di formazione ma anche, semplicemente, da leggere. Credo che debba essere introdotto in tutte le scuole, anche quelle medie, perché è una storia da fare arrivare ai ragazzi, profonda e piena di umanità.”.
Martedì 8 agosto, poi, sarà tra gli ospiti di “Sogni e segni – storie, musica e letture a Sud”, evento organizzato da Concetta Marzano e Francesco Sicari in Piazza Marconi di Briatico, alle 21.30, insieme ad altri ospiti del mondo della cultura.
Tra i vari appuntamenti di “Fatti di Musica”, il suo festival giunto alla trentunesima edizione, Ruggero Pegna si destreggia, così, anche con le presentazioni del suo ultimo romanzo.
Il cacciatore di meduse è il lavoro che si inventa Tajil per sopravvivere sulle spiagge siciliane. Come nasce questo personaggio?
“Da un incontro reale sulle spiagge di San Vito Lo Capo. L’immagine di uno ragazzo di colore che cacciava meduse per ricevere qualche moneta, mi colpì al punto da decidere di scrivere, inizialmente, una breve poesia…”.
Qual è il messaggio principale di questo romanzo in un momento storico dominato dalle tragedie dell’intolleranza, dell’odio e del fanatismo terroristico?
“E’ una storia dei nostri giorni ricca di personaggi, che appartiene a tutti noi, in cui ognuno può identificarsi.. Nessuno ha scelto di nascere, né dove, né con quale colore della pelle. Ognuno ha diritto a sperare in una vita migliore, nella pace e nel rispetto della stessa dignità umana e di ogni diversità. E, chiaramente, nel rispetto delle regole dei loro nuovi Paesi…L’umanità dell’immigrazione e della lotta per l’integrazione deve prevalere su ogni paura!”.
La storia di Tajil convince per la capacità di dare voce agli stessi migranti, alle sofferenze e ai sogni di chi è bisognoso o diverso, discriminato per il suo stato di povertà o per il colore della pelle. Un romanzo che racconta la dura realtà dei nostri giorni, tra episodi drammatici e sfumature fiabesche, fino a fare diventare naturale il grido contro ogni forma di razzismo.
«La Terra è di tutti, diceva mio nonno e, per questo, sto bene anche qui, in mezzo a gente con la pelle diversa dalla mia… Penso che il nonno avesse ragione quando diceva che la bontà non dipende dal colore della pelle, ma da quello del cuore. ».