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Calabria: mare pulito, un diritto sacrosanto ignorato

2 min di lettura
mare sporco

Il mare pulito in Calabria deve essere un diritto, non un’illusione

Comunicato Stampa

La recente classifica pubblicata da Fanpage.it sul mare più pulito d’Italia nel 2024 è un campanello d’allarme che la Calabria non può più ignorare.

Su 882,8 chilometri di costa balneabile in Italia, ben 880 chilometri sono stati giudicati eccellenti, eppure, tra le prime dieci regioni, la Calabria non appare. Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Toscana, Veneto, e altre regioni del centro-nord Italia dominano la classifica. Ma la Calabria? Nemmeno l’ombra. Non è una dimenticanza .

Il presidente della regione, Roberto Occhiuto, continua a parlare di mare pulito nella nostra regione, quasi fosse una verità assodata e incontestabile.

In diverse occasioni, Occhiuto ha esaltato la qualità delle acque calabresi, trasformando la narrativa del “mare pulito” in una sorta di mantra, ripetuto fino alla nausea. Ma la realtà sembra smentirlo in modo imbarazzante.

Dispiace dover constatare l’incapacità di chi preposto a governare la nostra regione è solo in grado di fare propaganda.

Il mare pulito non può essere che il risultato di un’opera difficile e coraggiosa ma necessaria. Dai depuratori alle fogne a cielo aperto alla mancanza di una ricognizione seria delle cause del mare sporco. Basta con misure furbette che non incantano più nessuno.

Il mare pulito per la Calabria e i calabresi è una necessità inderogabile. Ne va del turismo,del lavoro,della sopravvivenza di intere famiglie.

Il mare pulito non può essere una semplice concessione ma un diritto sacrosanto.

Lamezia Maltrattata

Italia Nostra

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