In Calabria si muore: è tempo di mobilitazione
2 min di letturaL’associazione FEM.IN. Cosentine in lotta lancia un appello sui social alla popolazione calabrese
Di seguito il post:
“In questi giorni i nostri pensieri vanno a tutte quelle persone che hanno visto morire i propri familiari nelle ambulanze, nelle tende pre-triage o a casa, nell’attesa che ricevessero cure adeguate, nella speranza che il sistema sanitario reggesse.
Ebbene, non ha retto.
Le parole dei Commissari delle ASP e dell’Azienda Ospedaliera valgono sempre meno di fronte alla tragedia che si sta consumando in questi giorni, perché niente, se non un cambiamento radicale può davvero darci sollievo.
Ambulanze in coda, pronto soccorso saturi oltre l’inverosimile, personale sanitario stremato sono gli effetti di una gestione criminale della sanità calabrese, sono la conseguenza di un Piano di Rientro che ha messo in ginocchio una regione intera, chiudendo le strutture territoriali, come l’ospedale di Cariati, e bloccando nuove assunzioni.
Per quanto dobbiamo subire ancora tutto questo?
Quanti comunicati, quante parole, quante comparsate in tv dovremmo sorbirci da parte del Ministro Speranza e del Commissario Longo, prima che realmente si faccia qualcosa per impedire queste morti invano?
Adesso basta, non c’è più tempo.
Il Governo deve assumersi le sue responsabilità, chiunque ai vertici di questo sistema malato deve farlo!
Per questo, promettiamo che non rimarremo con le mani in mano, il diritto alla salute è la cosa più importante che abbiamo.
Mobilitiamoci!“