Cambiamo la Calabria: “È arrivato il tempo delle chiacchiere elettorali”
2 min di letturaSiamo al tempo delle chiacchere elettorali, quelle che vengono centellinate, da qualche mese, da parte di tutti i possibili concorrenti allo scanno della regione Calabria
Comunicato Stampa
Promesse e parole, tante promesse e tante parole, chi le pronuncia sembra leggere un copione ripetendo quello che hanno già detto altri, magari in senso invertito ma con la stessa inutile metrica. Mi sia consentita una serie di precisazioni, al profano potranno apparire come espressioni di pignoleria di un settantenne, ma non lo sono.
-Non ho sentito, né in tempi recenti né, tanto meno in precedenza qualcuno dei soloni partitici elencare le reali necessità che assillano il calabrese che, oggi, vive alla giornata, non sapendo cosà potrà fare e se avrà un domani.
-Non ho ascoltato, anche come semplice sussurro, parlare di ferrovia con l’ammodernamento della rete, collegamenti più accettabili e veloci. (in alcuni casi per pochi km ci si mette delle ore e con svariati cambi)
-Nessun riferimento al settore aereo in una regione con tre aeroporti, sistemati a forma di triangolo e con una densità utenza e geografica diversificata, la regione non ha espresso alcuna nota in materia, esiste il dubbio che si tenti di far transitare la gestione del triangolo aeroportuale da pubblico a privato, con le conseguenze immaginabili.
-Niente di concreto sulla sicurezza del cittadino.
-Nulla di fatto su programmi reali per il turismo.
-Nessun impegno per la composizione di un calmiere prezzi e costi, capace di creare una produttiva poggiata sulla qualità del servizio, in regime di libera concorrenza.
-Nulla di concreto sull’occupazione, per cercare di fermare sia la fuga delle braccia che dei cervelli.
-Non c’è una idea di come usare i porti locali per un servizio turistico.
-Nulla di concreto per la rifinitura di alcune strade cittadine e di altri percorsi provinciali e regionali.
-Nessuna indicazione sul possibile rilancio e rivalutazione della sanità, con il recupero degli ospedali e dei reparti specifici, nonché la messa in funzione di quelli costruiti e subito abbandonati.
Troppe cose! Eppure sono le carenze della nostra storia regionale.
Andando a cercare ce ne sarebbero molte altre, abbandonate a sé stesse e perse nel silenzio degli anni.
Gianfranco Turino
CAMBIAMO LA CALABRIA