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Campagna antincendio boschivo 2024 al termine: dati positivi

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Campagna antincendio boschivo 2024 al termine dati positivi.1

La campagna AIB – Anti Incendio Boschivo avviata il 15 giugno scorso volge al termine

Ogni anno la campagna AIB indetta dal Dipartimento della protezione civile indica il periodo di attivazione massima per il sistema di antincendio boschivo con una particolare attenzione alle isole e le regioni meridionali in cui il rischio incendi è maggiore.

Saracena, Casa Circondariale e Petrosa, Celimarro, Monte Sant’Angelo. Sono solo quattro degli oltre 50 incendi divampati tra giugno e ottobre nell’area del Pollino.

Numeri che possono sembrare allarmanti, ma i dati ci dicono tutt’altro. Secondo il geoportale incendi boschivi dell’Arma dei Carabinieri – Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari, si passa dai 360 incendi del 2021 nella provincia di Cosenza ai 232 nel 2024 con una diminuzione anche della superficie interessata dai roghi che cala dagli 8765 ettari ai 3094,2.
Numeri ancora elevati se si pensa che la Calabria resta fra le regioni a statuto ordinario con il più alto tasso di incendi boschivi insieme alla Campania.

Come ridurre allora il numero di incendi? “La sensibilizzazione – spiega Paolo Tierri, responsabile regionale ANPANA ODV Calabria – resta l’arma vincente per combattere un fenomeno di natura dolosa o colposa, legato a interessi privati, incuria o disattenzione.

Alcuni piccoli gesti e attenzioni quotidiane infatti -continua Tierri – possono contribuire a diminuire il divampare di incendi, ad esempio: non abbandonare rifiuti in quanto possono essere un pericoloso combustibile oltre ad una pratica illegale a danno dell’ambiente o, ancora, non parcheggiare sull’erba secca per evitare che la marmitta calda possa provocare un incendio né tantomeno bruciare residui agricoli o stoppie.”

Un altro grande aiuto agli addetti all’antincendio boschivo può darlo la comunità segnalando avvistamenti o principi d’incendio alla Centrale Operativa della provincia di Cosenza chiamando l’800 496 496 oppure i vigili del fuoco al 115.

Fra i vari incendi di quest’estate come dimenticare i quattro divampati tra Casa Circondariale e Petrosa, Celimarro, Monte Sant’Angelo a distanza di poche ore l’uno dall’altro per tre giorni di fuoco, nel vero senso della parola.

A partire da sabato 3 agosto fino alla sera di lunedì 5 sono stati ben quattro gli incendi a toccare diverse aree del Pollino; incendi di grossa portata e di origine dolosa che hanno causato gravi danni all’ambiente toccando anche zone di interesse comunitario come la Petrosa che ha visto bruciare circa 50 ettari, altri 140 su Monte Sant’Angelo, 2 ettari in contrada Celimarro e 6,6 ettari nel comune di San Basile.

Le fiamme hanno raggiunto in alcuni casi anche abitazioni civili fino all’aula bunker della Casa Circondariale di Castrovillari.
“L’allarme è arrivato dalla centrale operativa di Cosenza alle 10:30 circa di sabato 3 agosto – spiega Paolo Tierri – e insieme ai Vigili del fuoco siamo stati impegnati nello spegnimento delle fiamme fino alle 4 del mattino cercando di coprire prima l’area di San Basile e poco dopo lo spegnimento ci siamo diretti verso l’incendio divampato nella Petrosa di Castrovillari in tarda serata.”

Insieme su Castrovillari anche Carabinieri forestali della stazione di Castrovillari e altre forze dell’ordine, Pellicano e i Falchi di Spezzano. Un lavoro congiunto nella notte per uno scenario davvero infernale visibile da tutta la città.

“Siamo entrati in azione – continua Tierri – con 8 volontari e i due pickup, uno dei quali donatoci dalla Regione Calabria e che abbiamo implementato con modulo AIB (Anti Incendio Boschivo) acquistato grazie alla premialità ottenuta dalla riduzione statistica degli incendi e la capacità di avvistamento e pronto intervento del 2023. Il secondo pickup invece è stato acquistato grazie al progetto “Ambiente e Antincendio Boschivo” vinto in merito all’avviso per il finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza locale ai sensi degli artt. 72 e 73 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117.

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