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Cantiere Laboratorio: da Mosca gli attestati di ringraziamento di Mikhail Jashine

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Da Mosca gli attestati di ringraziamento di Mikhail Jashine

Da Mosca gli attestati di ringraziamento di Mikhail Jashine a Cantiere Laboratorio ed alle associazioni che hanno aiutato Rafi Jabar Abdullah

“Solidarietà senza confini” e “Rafi potrà camminare” era il progetto che, in Calabria, Cantiere Laboratorio, in concorso con Identità Tradizionale, Gioventù Controcorrente ed Azione Identitaria, aveva promosso attraverso una raccolta fondi per l’acquisto delle protesi al giovane Rafi allo scopo di permettergli di poter camminare dopo aver perso entrambe le gambe in Donbass, nel 2017, a seguito dello scoppio di una mina antiuomo ucraina.

Le associazioni Speranza, Madre Russia, Cuore Russo, il Centro di Rappresentanza DNR di Torino e Cantiere Laboratorio, in concorso con i già citati sodalizi associativi, hanno partecipato a questa gara di solidarietà portata a termine con successo.

Di recente ed a margine di un incontro organizzato a Lamezia Terme da Cantiere Laboratorio su “Diritti Umani, Disinformazione ed Autodeterminazione a 10 anni da piazza Maidan” e che ha visto, tra gli altri, la presenza della dottoressa Kirkora Irina Vladimirovna, vicepresidente del Consiglio Presidenziale della Federazione Russa per lo Sviluppo della Società Civile e i Diritti Umani e stretta collaboratrice del Presidente Vladimir Putin, Irina Vikhoreva, presidente dell’associazione Speranza, relatrice ed interprete dell’evento, ha portato da Mosca in originale ed in lingua russa con traduzione in italiano gli attestati di ringraziamento di Mikhail Jashine per la somma raccolta.

Da Mosca gli attestati di ringraziamento di Mikhail Jashine

Gli stessi sono stati consegnati da Vikhoreva alle associazioni calabresi e nominativamente ad Ettore Scaramuzzino, Bruno Spatara, Raffaele Arabia e Vittorio Gigliotti che aveva già incontrato, nella capitale moscovita, Rafi Jabar Abdullah e Mikhail Jashine, siberiano, ex Spetsznaz, ex Deputato della Duma ed ora direttore della Clinica Ortopedica “La Casa di Cheshire di Mosca” dove vengono curati i militari che hanno perso gli arti, compreso Rafi.

Toccante il videomessaggio di quest’ultimo che ha ringraziato quanti lo hanno aiutato e sostenuto per l’acquisto delle protesi.

L’auspicio è che entrambi, come da loro desiderio, possano venire in Italia a raccontare la loro storia e ringraziare di persona quanti hanno dato il loro contributo ma ciò è per ora un “diritto democraticamente impedito” autorità italiane a causa delle sanzioni alla Federazione Russa, Paese storicamente amico e solidale con il popolo italiano.

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