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Cantone e migranti: nei cara bandi costruiti per escludere concorrenza. Isola solo punta iceberg

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Il settore degli appalti dei servizi ai migranti sconta un problema di assenza di controlli e si registrano bandi fatti su misura, come al Cara di Mineo, e infiltrazioni di organizzazioni criminali, come emerso dall’inchiesta che ha toccato il centro di Isola Capo Rizzuto (Crotone), sul quale “stiamo valutando se ci sono i presupposti per il commissariamento.

Lo ha detto il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone che, sentito dalla commissione parlamentare sui Migranti, ha dato un parere favorevole al decreto Minniti con regole più stringenti per i bandi di gara ma ha detto che resta aperto il tema dei controlli.

Quanto alle cooperative sociali sicuramente sono un vanto per il paese ma ci sono deroghe troppo significative, che sono giuste, ma non sono controllate. Come la possibilità di poter fare affidamenti diretti dei servizi se si ha un certo numero di soggetti disagiati ma nessuno controlla se questo numero sia effettivo e se quei soggetti siano stati davvero impiegati in quell’appalto.

Ad esempio per il Cara di Mineo ci sembrò un bando costruito per escludere la concorrenza. Era il classico bando costruito su misura, mancava soltanto che indicassero anche il nome del vincitore e quando sollevammo i dubbi ci fu un vero e proprio fuoco di sbarramento contro il nostro provvedimento, che fu oggetto anche di attacchi in alcune audizioni parlamentari.

In merito al Cara di Crotone, dall’inchiesta emerge un quadro inquietante e la lunghezza dell’appalto suscita perplessità. Bene ha fatto il ministro Minniti a disporre un’ispezione i cui esiti chiederemo. Non è una situazione che meraviglia, è solo la punta di un iceberg. Questo dimostra che c’è un problema che va affrontato.

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