Il poliedrico Carlo Buccirosso ha aperto la stagione teatrale “Vacantiandu”con “Il pomo della discordia”
3 min di letturaIl tema dell’omofobia, che impedisce ad una famiglia borghese di vivere serenamente la propria vita, caratterizza la divertente commedia Il pomo della discordia, scritta ed interpretata da Carlo Buccirosso, e andata in scena al teatro comunale Grandinetti dando l’avvio alla stagione teatrale “Vacantiandu” diretta da Nico Morelli e Diego Ruiz.
La commedia, giocata sul mito greco della mela lanciata dalla dea Eris sul tavolo del banchetto di nozze tra Peleo e Teti, ripropone in chiave comica la difficile accettazione dell’omosessualità all’interno di una famiglia tradizione nella quale, Achille (Giordano Bassetti), nel tentativo di nascondere la sua vera natura, finisce per allontanarsi sempre più dal padre Nicola Tramontana (Carlo Buccirosso) omofobo e ancorato a sani principi cattolici, e dalla madre Angela, interpretata dall’attrice e cantante partenopea Maria Nazionale, che protegge la sua diversità tentando di mediarla agli occhi del marito.
Il titolo della commedia richiama un’espressione usata ancora oggi per indicare ciò che è causa di contrasti, in questo caso il pomo di Adamo di Achille che vorrebbe sottoporre ad un intervento chirurgico per somigliare maggiormene ad una donna.
L’azione si svolge a ritmi serrati, indispensabili per la resa comica, in un pomposo salotto con vetrate scorrevoli di separazione dal terrazzo per le scene esterne dove, in occasione della festa del 30° complenno di Achille, organizzata dalla sorella Francesca, la prima fiamma del giovane del tempo del liceo, in cui i suoi ormoni non avevano ancora una natura “diversa, e gli amici convenuti si divertono recitando, ballando e cantando ostentando la loro dichiarata omosesssualità.
Il racconto scenico procede tra equivoci e situazioni paradossali che sprigionano la vis comica di Carlo Buccirosso in direzione della riflessione sulla difficile condizione del “diverso”, che stenta a scomparire, e attesta la capacità dei bravi attori di mantenere un tono molto equilibrato nell’ambito del proprio ruolo.
Il notaio Nicola Tramontana rimane attonito e confuso dinnanzi ad una situazione inaccettabile ma poi, per il bene del figlio, si finge di natura “diversa” riportando la pace e la concordia in famiglia: finalmente si riannodano i rapporti con il figlio che accoglie e accetta senza remore il genitore.
Carlo Buccirosso con questo lavoro reitera l’ennesimo successo nonostante abbia portato in scena un intreccio troppo complesso e nel contempo fragile che ha determinato una lunghezza di tempi, un po’ esagerata, che, tuttavia non ha oppresso il numeroso pubblico.
Carlo Buccirosso è stato coadiuvato da Claudia Federica Petrella (Francesca Tramontano, sorella di Achille), Monica Assante di Tatisso, Elvira Zingone, Matteo Tugnoli, Mauro de Palma, Peppe Miale, Fiorella Zullo, e infine Gino Monteleone.
Le scene sono curate da Gilda Cerullo e Renato Lori, i costumi da Zaira de Vincentiis, le musiche da Sal Da Vinci, aiuto regia Martina Parisi, le luci da Francesco Adinolfi, produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro.
Prima dell’inizio dello spettacolo il sindaco Paolo Mascaro ha sottolineato la valenza sociale portata avanti dalla rassegna “Vacantiandu”, soprattutto con i laboratori teatrali realizzati nelle scuole, mentre il consigliere regionale Michelangelo Mirabello ha elogiato “I Vacantusi” che sono stati premiati dalla Regione Calabria per l’imponente progetto culturale e sociale ideato che punta a far crescere il tessuto sociale lametino mediante la diffusione della cultura.
Lina Latelli Nucifero