Catanzaro, Manno: l’uomo da trenta milioni di euro
3 min di letturaNuovo atto di citazione dell’impresa Astaldi nei confronti del presidente del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese Grazioso Manno, che dichiara: «accetto la sfida e non mi fermo».
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Consorzio Ionio Catanzarese.
COMUNICATO STAMPA
“L’impresa Astaldi mi ha notificato un atto di citazione con il quale mi fa una richiesta di risarcimento danni per altri 10milioni di €uro”. Questo quanto riferisce Grazioso Manno Presidente del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese.
Qualche settimana fa, il Presidente Manno è tornato infatti sulla vicenda della Diga Melito affermando che “l’Astaldi ci ha truffato”.
“Non mi meraviglia assolutamente questa nuova richiesta (è la terza sempre da 10milioni di €) di risarcimento per 10milioni di €uro da parte di Astaldi – commenta Manno – anzi – prosegue – ne faccio una medaglia al merito. Fin dal 2008 e cioè da quando il Consorzio ha rescisso definitivamente il contratto con Astaldi – spiega – ho sempre seguito la via giudiziaria perché fortemente convinto che la Procura della Repubblica debba mettere mano e accertare ciò che è realmente accaduto su questa vicenda, ormai trentennale, che ha molti lati oscuri e troppe zone d’ombra”.
Come si ricorderà, già a fine 2008 Grazioso Manno chiese e ottenne un incontro con l’allora Procuratore della Repubblica di Catanzaro dott. Iannelli, e successivamente ad aprile 2009 venne ascoltato dal Procuratore Aggiunto dott. Giuseppe Borrelli, al quale rilasciò e sottoscrisse una dichiarazione in merito all’ipotesi di truffa da parte dell’impresa, inviando successivamente a supporto una serie di documenti. In seguito poi, ha scritto più volte all’allora Procuratore della Repubblica dott. Lombardi e pochi giorni dopo l’insediamento, su sua richiesta, è stato ricevuto dal Procuratore della Repubblica Gratteri. Il Presidente Manno, quindi, convinto delle sue e delle ragioni del Consorzio confida nella via giudiziaria.
“Nel mentre però, il Consorzio – espone Manno – in questi nove anni ha fatto di tutto per fare in modo che la Diga venisse rifinanziata e realizzata ed infatti, il 15 luglio u.s. è stato presentato a tutti gli organi competenti il nuovo progetto e quotidianamente stiamo incalzando la Regione Calabria e il Ministero alle Infrastrutture affinché finalmente si faccia una scelta coerente per la realizzazione di questa importate e attesa infrastruttura”.
“Grazie all’ultimo atto di citazione di Astaldi– commenta – sono veramente felice di poter esporre in Tribunale quanto sostenuto in tutti questi anni, inoltre – aggiunge – sto preparando un poderoso dossier che invierò al Procuratore della Repubblica dott. Nicola Gratteri. L’Astaldi ci ha truffato? Ne sono convinto sempre di più. L’arbitrato? L’ho sempre contestato, ne ho sempre messa in dubbio la decisione, convinto come sono, che tale strumento non ha senso e dovrebbe essere abolito. Ricordo, infatti, che il Collegio Arbitrale era formato da tre persone; la decisione finale, a favore di Astaldi, è stata presa con due si e un no e con l’apporto di soli due tecnici su tre perché il terzo, si badi bene mai sostituito, si era subito dimesso. Può un collegio arbitrale mettere in discussione, con una composizione evidentemente monca, un progetto che è stato a suo tempo approvato dalla Cassa per il Mezzogiorno, vivisezionato ulteriormente durante lunghe riunioni con tutti i soggetti interessati (compresa l’impresa Astaldi) durante i lavori che hanno portato alla valutazione di impatto ambientale e che è stato oggetto di una sentenza definitiva della Suprema Corte di Cassazione a Sezioni Unite ( che ha dato ragione al Consorzio su tutta la linea)? Io – afferma perentorio – ancora oggi sono convinto di no!
Mi considero e ci consideriamo ancora vittime di un arbitrato che, lo ribadisco, non riconosco! Accetto con forza, determinazione e grande convinzione – conclude- la sfida di Astaldi e non mi fermo”!