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Catanzaro, primo intervento di angioplastica eseguito da un robot

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CATANZARO. Per la prima volta in Italia è stato effettuato un intervento di angioplastica grazie all’utilizzo di un robot.

L’intervento è stato portato a termine con successo dal dottor Ciro Indolfi, ordinario di Cardiologia e direttore del Centro ricerche malattie cardiovascolari dell’Università Magna Graecia di Catanzaro. Indolfi è anché presidente della Società italiana di cardiologia. Grazie ad un sistema robotizzato guidato a distanza, il chirurgo ha liberato le coronarie di un uomo di 64 anni che aveva avuto un infarto. Il paziente è stato dimesso dall’ospedale solamente due giorni dopo l’operazione. Indolfi così ha spiegato l’intervento: “In primo luogo è stata eseguita la dilatazione della stenosi con un palloncino entrando dall’arteria del polso e poi è stato impiantato uno stent medicato”. Il successo dell’intervento segna l’inizio di una nuova era in cui l’utilizzo della robotica in cardiochirurgia sarà sempre più frequente. L’utilizzo del robot è stato possibile grazia alla collaborazione dell’équipe dell’Emodinamica dell’azienda ospedaliera universitaria Mater Domini di Catanzaro.

Ciro Indolfi spiega che il sistema è composto “da un braccio mobile meccanico che provvede all’avanzamento e alla rotazione delle guide metalliche, dei cateteri e degli stent tramite sensori”. Ogni movimento è eseguito con la massima precisione per merito della visione amplificata dell’area interessata, riducendo così le probabilità di commettere un errore. Indolfi tiene a evidenziare che “la cardiologia è sempre stata la branca della medicina che ha introdotto le più importanti innovazioni tecnologiche, contribuendo notevolmente all’allungamento della durata media della vita”. Grazie ai 37mila interventi di angioplastica che vengono eseguiti ogni anno in Italia, i decessi per infarto del miocardio si sono ridotti del 50%. “La robotica – aggiunge Indolfi – consentirà un’ulteriore riduzione del rischio e in futuro permetterà anche di effettuare operazioni a distanza”.

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