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Cavaliere (FdI): Il Commissario ci riceva e si intervenga su Lamezia

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Nota dell’avvocato Armando Cavaliere, Responsabile Dipartimento Sanità FdI-Lamezia Terme, sui problemi che stanno caratterizzando in questi giorni l’Ospedale lametino.

Armando Cavaliere
Armando Cavaliere

Comunicato Stampa
È stata pubblicata da poche ore ormai la notizia secondo cui il P.O.L.T. Giovanni Paolo II è rimasto privo di sterilizzatrici per gli attrezzi chirurgici e di pronto intervento, con la conseguenza che si è reso quindi necessario compiere le operazioni di sterilizzazione a Catanzaro.

Ancora ciò sicuramente rende maggiormente evidente quanto sia ormai necessario ed urgente un serio intervento ed una coscienziosa presa di posizione – anche della politica di ogni lato e colore oltre che della struttura commissariale –  nei riguardi della nostra (di Lamezia, dell’hinterland e della Calabria tutta) struttura ospedaliera e che vada quindi nello stesso verso della volontà della Direzione Generale dell’A.S.P. di Catanzaro che fa sapere che già in settimana sarà acquistata per arrivare subito una nuova sterilizzatrice.

Ben vengano notizie come quella che tra un paio di mesi ormai vedranno la luce i nuovi Centro di Salute Mentale e Centro Unico Vaccinazioni nella struttura del vecchio ospedale, ma il nosocomio lametino non merita comunque di essere oggetto di interventi soprattutto risolutori dei problemi che si vengono a verificare nel tempo, quando invece per la Città capoluogo è ormai prossima – a detta del Commissario Ing. Massimo Scura – la presentazione in Consiglio regionale di una proposta di Legge che istituirà l’azienda unica, composta dalla integrazione tra l’Azienda Ospedaliera “Pugliese” e quella universitaria “Mater Domini”, ma ci sarebbe invece tanto da fare per realizzare quanto portato avanti con le molte iniziative, soprattutto propositive, anche del Coordinamento 19 Marzo (che da tanto quindi sostengo) che meritano di essere comunque prima ascoltate (anche dal Presidente della Regione On. Gerardo Mario Oliverio in persona) e poi sostenute da chi ha il comando ed il potere decisorio sulla Sanità in Calabria.

Ciò di cui ha anche bisogno soprattutto il Giovanni Paolo II nel breve periodo è un piano assunzionistico che vada oltre il prossimo (ritengo troppo piccolo) intervento e che preveda quindi maggiore personale dal piano -2 al più alto.

Si continua adesso a richiedere, dopo gli incontri in Regione (che ora vedrebbe dimissionario anche il Direttore Generale del Dipartimento Tutela della Salute e Politiche sanitarie, Dott. Bruno Zito), un appuntamento con il Commissario Scura, dopo che lo stesso ha reso noto che l’esigenza di una riapertura del reparto di Malattie Infettive su Lamezia Terme “è calata”.

Ovviamente questa non dovrà essere l’unica questione da trattare in questo incontro che si continuerà a richiedere, basta ricordare qui ancora quelle relative all’Emodinamica, alla riorganizzazione della rete territoriale dopo quella integrazione su Catanzaro, alla stabilizzazione dei precari rinviata a Dicembre, hospice e la T.I.N.

Un ospedale, sia esso definito Spoke, Hub o montano deve necessariamente comunque offrire un servizio sanitario più rispondente possibile alle esigenze di chi necessita (perché di questo si tratta!) di cure.

L’utente o paziente, intorno al quale deve essere presa ogni decisione, non deve solo sapere o sentire che sono stati stanziati, solo l’anno scorso (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 gennaio 2017), in attuazione della Legge di stabilità 2016 (art. 1, commi 553 e 554, Legge 28 dicembre 2015, n. 208), 800 milioni di euro per l’aggiornamento dei LEA, ma deve sentire, avvertire sulla propria pelle, lui oltre ai parenti, effetti positivi di tutti i soldi pubblici spesi nel settore sanitario.

Armando Cavaliere

Responsabile Dipartimento Sanità FdI-Lamezia Terme

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