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Sanità, centro unico Suem 118 ennesimo sperpero di fondi pubblici?

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Sanità, centro unico Suem 118 ennesimo sperpero di fondi pubblici

Sanità, centro unico Suem 118 ennesimo sperpero di fondi pubblici

Nota stampa di Cittadinanzattiva, Comitato Malati Cronici e Comitato Salviamo la Sanita’ Lametina sull’accorpamento del centro unico Suem 118

Non vorremmo che passi inosservata. Una buona notizia per la sanità dell’area centrale della Calabria, com’è quella del previsto accorpamento dei servizi di 118 delle ASP di Catanzaro, Vibo e Crotone in una centrale operativa unica, qualcuno sta cercando di trasformarla in un ennesimo sperpero di fondi pubblici, che vengono distratti dalla loro destinazione primaria verso i servizi sanitari, e nel consueto scippo verso l’Ospedale di Lamezia.

Raggiunto l’accordo sulla Centrale Operativa Unica dei tre servizi di 118, il Direttore Generale dell’ASP di Catanzaro ha destinato a questa funzione i locali che nel nostro Ospedale erano destinati ad Uffici amministrativi dell’ex ASL 6.

Ma, parafrasando Dante, non fia mai detto! E’ subito partita la contraerea.

Abramo e Bruno hanno subito convocato il buon Peppino Perri (manco fosse un loro dipendente qualsiasi) per dirgli che hanno trovato un (davvero ottimo!) posto in cui collocare a Catanzaro quella Centrale.

Un vecchio fabbricato abbandonato; se non fatiscente, quasi; assai bisognevole di ristrutturazione e messa a norma per una spesa che sembrerebbe aggirarsi per iniziare sui seicentomila euro.

Una ammirevole cordata trasversale, quella di Abramo e Bruno (solo che il Presidente della Provincia di Catanzaro, di cui se non erriamo fanno parte Lamezia ed il lametino, il trasversalismo lo esercita sempre verso la stessa direzione: per fare un esempio, sulla richiesta lametina di far parte della istituenda azienda unica ospedaliero-universitaria della provincia, non ha finora emesso neanche un sospiro).

Ma al caro dr. Perri consiglieremmo questa volta la massima prudenza. Quelli necessari alla ristrutturazione e messa a norma di quel locale non sono soldi personali, ma soldi pubblici.

E di certo, se a fronte di locali vuoti, immediatamente disponibili e perfino arredati (almeno in gran parte) decidesse di star dietro alle brame accentratrici del duo catanzarese, spendendo una barcata di denaro per ristrutturare e mettere a norma locali che non sono nemmeno di proprietà dell’ASP, forse non solo la Corte dei Conti, ma anche altre autorità giudiziarie avrebbero qualcosa da ridire.

Non ci sembra proprio un buon viatico per la sospirata pensione.

Anche perché per sistemare quei locali ci vorrebbe un bel po’ di tempo e, se questo dovesse comportare il rinvio dell’operazione di accorpamento dei tre servizi di 118 e nel frattempo, il cielo non voglia, ci scappasse il morto, non sarebbe solo un problema economico, ma anche di coscienza e di aule penali.

Cittadinanzattiva
Comitato Malati Cronici
Comitato Salviamo la Sanita’ Lametina

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