Centrosinistra Lamezia: un sindaco chiacchere e distintivo
4 min di letturaL’amministrazione Mascaro è la peggiore degli ultimi trent’anni
Due lunghi anni e mezzo, più un altro anno dopo il primo commissariamento, piu quasi un anno dopo il secondo, fanno circa quattro anni e mezzo di mandato: un tempo durante il quale avremmo dovuto vedere segnali di presenza amministrativa e non di assenza! Il brutto affare della ex Cantina sociale, dell’illuminazione pubblica, ne c’e bisogno di spulciare carte che dicono di bandi mancati e progetti perduti: basta guardarsi intorno per vedere i segni dell’abbandono.
La città non è mai stata in queste condizioni: le strade e il verde in periferia inguardabili, con erbacce e rifiuti, per non dire delle discariche a cielo aperto o dei fumi tossici e nocivi per la salute, provenienti ancora oggi dal campo rom, nonostante i1 cospicuo finanziamento di 500 mila euro per la sua bonifica ed il suo controllo. Il parcheggio vicino alla stazione di S. Eufemia, quello con la locomotiva: semplicemente una vergogna. I cimiteri al collasso, un aeroporto con la nostra presenza ininfluente, mentre gli altri soci la fanno da padroni.
L’abbandono del presidio ospedaliero e della medicina del territorio, di cui ii Sindaco è il primo responsabile per le prerogative che la legge vigente gli assegna. Non un grido di dolore, non uno scatto politico, non un pugno sul tavolo: niente di niente. Ma solo silenzio assordante.
Spazi sportivi inutilizzabili dalle eccellenti società cittadine, spesso costrette ad emigrare in altri comuni: l’amministrazione Mascaro balbetta solo di norme o dirigenti che mancano; ma un sindaco, vivaddio, li risolve i problemi, altrimenti che ci sta a fare!
Il nuovo palazzetto è pronto, ma rischia di diventare una cattedrale nel deserto se attraverso un bando pubblico, non se ne affida la sua gestione; invece si perde tempo, forse nella inconfessabile speranza che vada a male.
I due cinema-teatro comunali: neppure un bando per le sale, magari solo per uno o due film settimanali.
II degrado del lungomare con l’adiacente pineta: la recinzione con legno e corde giace per terra senza che nessuno se ne occupi; le auto parcheggiano sulla pista ciclabile che cosi si rovinera presto; la pineta è abbandonata, le staccionate devastate, il percorso ginnico-pedonale semi-distrutto e senza gestione, le docce pubbliche sulla spiaggia e le passerelle per i cittadini ed i diversamente abili scomparse. Eppure basterebbe un richiamo al volontariato ed alle prestigiose associazioni lametine, per provvedere in economia alla sua manutenzione: un bando per affidarne la manutenzione. Di ciò, pero, il Sindaco non si preoccupa, e parla continuamente d’altro! Anche il cinema estivo, con l’utilizzo del Chiostro, dello Scolastico, dell’Abbazia e del Castello dopo vent’anni si è perso nel disinteresse di chi avrebbe dovuto occuparsene ed a rimasto sono solo un ricordo lontano.
Ma non finisce qui.
Progettualità quasi a zero, ed anche per i cospicui finanziamenti approvati con il contributo di tutto il Consiglio Comunale e delle forze sociali lametine, i lavori sono inesistenti, tranne quelli disegnati nel passato. In area Rotoli non si muove nulla, come in quella industriale; il Bastione di Malta, simbolo cittadino, da dieci anni proprietà comunale e potenziale polo attrattivo insieme all’Abbazia e agli Scavi archeologici abbandonati a se stessi.
Solo una noiosa litania di cifre: bella forza, se non fai nulla, non spendi nulla, alla fine forse salvi la cassa ma distruggi la citta. Facile chiudere i rubinetti, difficile trovare l’equilibrio tra la spesa per realizzare ciò di cui c’e bisogno e le esigenze di bilancio. Per paradosso un sindaco cosi avaro nella spesa risulta al contrario prodigo fin troppo di retorica e parole: dappertutto autoelogi, autocelebrazioni, vanterie. Un autopanegirico e un presenzialismo che non trovano paragoni. Ma ormai, dopo anni di governo, le chiacchiere stanno a zero. E se dovessero rimanere cosi le cose, altri due anni di Mascaro sarebbero davvero una grande iattura per Lamezia.
P.S.: di fronte a tutto questo, non si comprende il ruolo di alcuni assessori, persone indubbiamente perbene, che hanno accettato l’offerta del sindaco e che spesso per dovere d’ufficio maldestramente lo difendono, rischiando loro malgrado di rappresentare la foglia di fico alla sua manifesta inconcludenza amministrativa e la loro permanenza in Giunta. Speriamo che comprendano in tempo chi a alla guida del battello sul quale si sono imbarcati e lo lascino, prima del suo inesorabile naufragio.
Lamezia Bene Comune e Partito Democratico Lamezia Terme