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Cetraro. Conclusa la XX edizione del Tarantella Power

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Conclusa la XX edizione del Tarantella Power

Il Tarantella Power diventa, sempre di più, un’occasione per studenti di tutto il mondo di conoscersi e studiare delle cose belle e interessanti

E noi siamo riconoscenti a quanti si sono impegnati con passione ed entusiasmo per realizzare questa edizione del ventennale.

Si è aperta con i saluti e i ringraziamenti del maestro Danilo Gatto, direttore artistico e fondatore del “Tarantella Power” l’ultima serata della ventesima edizione di uno degli eventi più significativi per la promozione della musica etnica e delle tradizioni calabresi, che si è svolta dal 3 al 7 settembre nella Colonia San Benedetto, a Cetraro.

Quest’anno il festival ha assunto una dimensione fortemente internazionale, offrendo agli studenti provenienti da tutto il mondo un’opportunità unica di incontro, apprendimento e scambio culturale.

Il team organizzativo del Tarantella Power, oltre al maestro Danilo Gatto, Direttore Artistico e Fondatore, vede il maestro Antonio Critelli, Responsabile di Produzione e Co-fondatore, e i maestri Francesco Locisano e Andrea Piccioni, che hanno coordinato rispettivamente la direzione musicale e le cooperazioni internazionali.

Fondato due decenni fa dall’Associazione ARPA, e coprodotto quest’anno insieme al Conservatorio Tchaikovsky di Catanzaro-Nocera Terinese, il festival ha beneficiato dei finanziamenti del PNRR, con l’obiettivo di promuovere la cultura musicale calabrese e rafforzare le collaborazioni artistiche nel Mediterraneo.

Partner dell’evento – oltre al Conservatorio di Musica Tchaikovsky” di Catanzaro, l’Associazione ARPA – anche il Comune di Cetraro, Fondazione Aga Khan, il PIF di Castelfidardo.

Uno degli aspetti più rilevanti di questa edizione è stata la partecipazione di circa 50 studenti, provenienti non solo da tutta Italia ma anche dal Canada e dall’Egitto, che hanno avuto modo di studiare sotto la guida di grandi maestri e di esibirsi in un concerto finale che ha coronato la settimana di laboratori e lezioni. L’ultima serata ha visto protagonisti proprio questi studenti, che hanno mostrato il loro talento in performance arricchite dalle influenze multiculturali e dal lavoro svolto durante il festival, nei laboratori di danza, canto, chitarra battente, lira, percussioni arabe, fisarmonica.

Tra gli insegnanti di spicco di questa edizione, figurano nomi di rilievo del panorama musicale internazionale, come Hiram Salsano per il canto tradizionale, Francesca Trenta per la danza, Francesco Loccisano e Marcello De Carolis per la chitarra battente, e Andrea Piccioni per tamburo e voce. Inoltre, il maestro Ayman Mabrouk ha offerto il suo contributo per le percussioni orientali, creando un ponte artistico tra il Mediterraneo e il mondo arabo.

Un particolare ringraziamento è stato rivolto al team organizzativo del Tarantella Power, tra cui il maestro Danilo Gatto, Direttore Artistico e Fondatore, il maestro Antonio Critelli, Responsabile di Produzione e Co-fondatore, e i maestri Francesco Locisano e Andrea Piccioni, che hanno coordinato rispettivamente la direzione musicale e le cooperazioni internazionali.

La collaborazione con l’Aga Khan Foundation ha rappresentato un ulteriore elemento distintivo, portando al festival un gruppo di studenti e docenti della Scuola di Musica Al-Darb Al-Ahmar del Cairo. Questo scambio ha permesso di rafforzare le sinergie culturali e artistiche tra Italia ed Egitto, con i giovani musicisti che hanno avuto l’occasione di confrontarsi e arricchire il proprio bagaglio musicale.

Il Conservatorio Tchaikovsky ha giocato un ruolo centrale nel promuovere l’evento, offrendo ai partecipanti la possibilità di ottenere crediti formativi certificati, un ulteriore incentivo per gli studenti a partecipare a un’esperienza didattica e formativa di alto livello. Questa collaborazione, insieme alla co-organizzazione del festival, rafforza l’importanza del Conservatorio nella diffusione della musica tradizionale calabrese e nella sua internazionalizzazione.

Il Centro residenziale Colonia San Benedetto di Cetraro si è rivelata una cornice ideale per cinque giorni di immersione nella musica e nella danza tradizionale. I partecipanti hanno avuto modo di approfondire le tecniche e le tradizioni musicali locali, integrandole con le influenze artistiche provenienti da altre culture.

Sul palco anche la straordinaria Gabriella Aiello che nel pomeriggio aveva realizzato, assieme a Danilo Gatto, un appassionante omaggio a Giovanna Marini, tra parole e musica, in ricordo della grande ricercatrice e musicista recentemente scomparsa. Gabriella è una delle sue più vicine collaboratrici e grande interprete del repertorio tradizionale.

Durante la sua lezione, Aiello ha ripercorso le tappe fondamentali della vita di Marini, a partire dall’incontro con Pier Paolo Pasolini l’11 febbraio 1958, evento chiave che segnò il suo destino verso la cultura popolare italiana. La giovane Marini, infatti, si distinse fin da subito come custode di una tradizione orale, rinnovando il concetto stesso di canto popolare.

Nel contesto del festival, la masterclass ha offerto un’occasione unica per approfondire la visione artistica di Giovanna Marini, figura che ha saputo trasformare la percezione della musica in Italia. Dalle ricerche sulla polifonia al canto responsoriale, dalla contaminazione tra tradizione e innovazione fino alla fondazione della “Scuola Popolare di Musica di Testaccio”, la lezione ha celebrato l’importanza del canto popolare come forma viva e attiva di memoria e comunità. I partecipanti hanno potuto immergersi in questo viaggio musicale, esplorando non solo i canti tradizionali ma anche l’approccio innovativo e poliedrico di una delle voci più influenti della musica popolare italiana.

Dopo le esibizioni degli studenti, il festival si è concluso con la “Rota” animata dai musicisti Antonio Nicolò, Fortunato Verduci e Giuseppe Lucà, guidati da Mico Corapi, che hanno dato vita ad un momento di festa e condivisione che ha chiuso in bellezza questa straordinaria edizione.

La XX edizione del Tarantella Power ha dimostrato come un evento nato localmente possa crescere fino a diventare un punto di riferimento culturale a livello internazionale, confermando l’importanza della tradizione e dello scambio interculturale nel panorama musicale contemporaneo.

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