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Cgil Calabria aderisce alla manifestazione nazionale a Cutro

3 min di lettura

Un momento di commemorazione ma anche di riflessione per ragionare, a partire dalla tragedia accaduta, sulle politiche dell’immigrazione e non solo

Cgil Calabria aderisce alla manifestazione nazionale che si terrà a Cutro sabato 11 marzo alle 14 e 30.

Sarà una marcia silenziosa per esprimere il nostro cordoglio e la nostra indignazione, ma anche l’inizio di un percorso per tenere i riflettori accesi sui migranti, a partire dalle discutibili dichiarazioni di esponenti del governo.

Qui di seguito l’appello della mobilitazione nazionale

La strage di Cutro non è stato un incidente imprevedibile. È solo l’ultima di una lunghissima serie di tragedie che si dovevano e si potevano evitare. Le persone che partono dalla Turchia, dalla Libia o dalla Tunisia sono obbligate a farlo rischiando la vita a causa dell’assenza di canali sicuri e legali di accesso al territorio europeo. I governi hanno concentrato i loro sforzi solo sull’obiettivo di impedire le partenze, obbligando chi fugge da guerre, persecuzioni e povertà a rivolgersi ai trafficanti. Se le persone morte nel mare davanti a Cutro avessero potuto chiedere e ottenere un visto umanitario non avrebbero rischiato la vita. Se ci fosse stato un programma di ricerca e salvataggio europeo o italiano, quel terribile naufragio si sarebbe potuto evitare. Sulle responsabilità delle autorità competenti indagherà la magistratura. Ma chi ha responsabilità politiche, in primo luogo il governo, non può ribaltare la realtà e scaricare sulle vittime il peso di una strage che ha visto la perdita di 70 esseri umani che si potevano e si dovevano salvare. È arrivato il momento di dire basta e di fermare le stragi.

  • Chiediamo un’indagine seria che faccia chiarezza su quanto è successo.
  • Chiediamo di istituire una Commissione parlamentare di inchiesta sulle stragi di frontiera.
  • Chiediamo di realizzare immediatamente un programma europeo di ricerca e salvataggio in tutto il Mediterraneo, e sollecitiamo il governo italiano a chiedere agli altri Stati membri di implementare questo programma.
  • Chiediamo di attivare i visti umanitari previsti dal Regolamento Europeo dei Visti, consentendo così alle persone in fuga da guerre e violenze l’attraversamento delle frontiere europee in sicurezza e legalità.
  • Chiediamo di attivare ogni via d’accesso complementare, a partire dai reinsediamenti, dai corridoi e da altre forme di sponsorship e di ampliare i canali regolari di ingresso, senza usare questi strumenti per giustificare politiche di chiusura e respingimenti delegati a governi non UE.
  • Chiediamo di fermare ogni iniziativa e programma di esternalizzazione delle frontiere e di promuovere accordi bilaterali condizionati dal rispetto dei diritti umani e non dal controllo dei flussi migratori.

 È il momento di dire basta ad ogni forma di strumentalizzazione politica e di fermare le stragi. Lo faremo andando sulla spiaggia di Cutro il prossimo 11 marzo alle 14.30 per esprimere la nostra indignazione e la solidarietà con le vittime e le loro famiglie con una marcia silenziosa. La manifestazione di Cutro è il primo importante appuntamento nazionale di un percorso di iniziative e mobilitazioni che le reti che la promuovono intendono organizzare affinché queste politiche “invertano rotta”.

 A chi non potrà essere a Steccato di Cutro chiediamo di mobilitarsi online scattandosi una foto con la fascia bianca al braccio e pubblicarla sui social con l’hashtag #fermarelastrage .

Informazioni per appuntamenti locali e pullman su https://www.facebook.com/events/517964313825092/

Per adesioni: fermarelastragesubito@gmail.com

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