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Cgil, Cisl e Uil Calabria: “La Calabria si cura con il lavoro”

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“Questo Primo Maggio, caratterizzato come è da un contesto da dopo guerra, ci deve essere utile per costruire il rilancio economico e produttivo della nostra regione, partendo dalla realizzazione di condizioni di lavoro stabile e di qualità, in sicurezza e nella legalità”

Catanzaro – Anche quest’anno e per il secondo anno consecutivo, siamo costretti dalla crisi sanitaria ancora in corso, a vivere un Primo Maggio in tono minore, una giornata che non può essere di festa, ma deve diventare di impegno, di fiducia.

Siamo costretti, infatti, anche nel 2021, a fare i conti con le pesanti ricadute della pandemia da Covid-19 che stanno duramente colpendo il corpo sociale ed economico della nostra regione. Oggi, però, vogliamo resistere al senso generale di sfiducia per predisporci alla conquista  della speranza.

Questo Primo Maggio, caratterizzato come è da un contesto da dopo guerra, ci deve essere utile per costruire il rilancio economico e produttivo della nostra regione, partendo dalla realizzazione di condizioni di lavoro stabile e di qualità, in sicurezza e nella legalità.

La sicurezza, soprattutto, dovrà essere la stella polare da seguire in ogni luogo di lavoro, convinti come siamo che l’Italia, la Calabria, possa essere curata solo con il lavoro ma che il lavoro debba essere rispettoso delle leggi e dei contratti che agiscono nella logica di prevenzione dei rischi.

Quelli che ci troveremo ad affrontare saranno mesi difficili, mesi che richiederanno un grande impegno umano, sociale e civile al fine di agganciare la ripresa e ridare slancio all’economia del nostro territorio.

Non tutto, però, è perduto. I problemi aperti dalla pandemia potranno essere superati, traguardando la ripartenza auspicata, insistendo sulla strada del dialogo sociale per evitare il rischio che la Calabria rimanga condannata a vita dentro i percorsi accidentati proposti da chi, sino ad oggi, ha gestito la cosa pubblica regionale, in maniera a dir poco discutibile.

La Calabria ha bisogno di una scossa, ha bisogno di una nuova stagione concorsuale che sia in grado di immettere nella pubblica amministrazione calabrese  i tanti nostri giovani di talento, il cui ingresso nella macchina pubblica calabrese, è di fondamentale importanza per programma e spendere le risorse pubbliche nazionali e comunitarie, in quantità e qualità.

Questa regione nel lavoro privato poi ha bisogno di scrivere una nuova pagina sulle politiche attive del lavoro, della formazione e riqualificazione professionale, per favorire strumenti, come i patti territoriali, che siano in grado di far diventare la Calabria un attrattore di investimenti nella ricostruzione.

Questo Primo Maggio, infine, dovrà essere vissuto con gli stessi sentimenti che hanno consentito all’Italia di ripartire, di ritrovarsi più forte di prima, dopo gli anni drammatici del conflitto mondiale. Ma questa volta il Paese dovrà rimettersi in moto curandosi di non lasciare nessun territorio indietro, compresa la Calabria.

Noi lavoreremo affinché dal Primo Maggio si possa aprire una fase di confronto informato e di merito tra tutte le forze sociali, produttive, partitiche, dell’associazionismo e del volontariato, per costruire dal basso un progetto di Calabria nuova e diversa. Noi lavoreremo affinché il prossimo sia veramente un Primo Maggio migliore, una Festa vera del Lavoro, dello Sviluppo e della Cooperazione.

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