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Cgil Cosenza e Cgil San Giovanni in Fiore, drammatica situazione sanitaria

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sede Cgil Cosenza

“La verità è che quanto accaduto negli scorsi giorni a San Giovanni in Fiore è la tragica conseguenza di una immorale sottovalutazione degli allarmi”

 Comunicato stampa 

Non c’era un medico disponibile per il trasposto in ambulanza.

Non c’era un anestesista.

L’elisoccorso non poteva intervenire a causa del maltempo.

In questo quadro si sono consumate le ultime ore di vita di un giovane padre di famiglia; quando essere nel posto sbagliato nel momento sbagliato può costare una vita.

Perché questa è la sanità in Calabria; essere salvati è tutta questione di fortuna, di dove si è nati, di dove si decide di trascorrere un giorno di festa, di dove si è costretti a vivere.

Una lotteria.

“Allarmisti” e “Catastrofisti”, così ci hanno definito solo qualche mese fa quando davanti il nosocomio sangiovannese invocavamo interventi urgenti per il potenziamento dei servizi e della rete territoriale a tutela del diritto alla salute dei cittadini, di quei cittadini che si sono visti, negli anni, spogliati di presidi e di personale medico e sanitario e che, quando non vi rinunciano, arrancano per poter accedere alle cure mentre subiscono il torto di vivere in un’area disagiata che d’inverno rischia di trasformarsi in una trappola mortale.

Ancora una volta, probabilmente, si daranno le colpe al fato, al maledetto concatenarsi di circostanze negative ma la verità è che quanto accaduto negli scorsi giorni a San Giovanni in Fiore è la tragica conseguenza di una immorale sottovalutazione degli allarmi che da più parti, da diversi anni, vengono lanciati ma che ci si ostina a non voler affrontare in maniera seria e definitiva.

Non è ammissibile che un presidio ospedaliero sia privo di attrezzature ed organici in grado di gestire le urgenze in cui la tempestività degli interventi può fare la differenza tra vivere e morire.

Il diritto alla salute e quello all’accesso alle cure non possono essere sacrificati sull’altare delle difficoltà di bilancio o su quello di un non ben delineato piano di rilancio della sanità calabrese che tarda addivenire.

Non è più rinviabile una decisa inversione di tendenza nelle politiche sanitarie calabresi che si configuri in un radicale cambio di prospettiva e in una serie di interventi non più procrastinabili, perché domani sarà già tardissimo.