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Chi è l’uomo?

3 min di lettura
vincenzo rimedio

In passato, qualche anno addietro, mi fu chiesto di rispondere a questo interrogativo: ”Chi è l’uomo?”

Ecco quanto brevemente scrissi:

Il Signore (Gn 1,26) nel creare l’uomo così si è espresso: “Facciamo l’uomo ad immagine e somiglianza nostra”. L’uomo quindi viene da Dio, è opera di un atto creativo, non un prodotto del caso o della natura, come affermano i non credenti.

Come ogni figlio è immagine del padre, così l’uomo è immagine di Dio. L’essere umano ha due modalità che s’integrano: uomo – donna.

“Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile” (Gn 2,18).

Il Salmo 8 esalta l’uomo: “Eppure (o Signore) l’hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore l’hai coronato”.

Per Gesù: l’uomo ha bisogno di conversione, come riferisce l’evangelista Marco: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1,15).

L’uomo è chiamato ad una radicale conversione di se stesso, della sua vita. Gesù esige dai suoi discepoli l’impegno della testimonianza: “Avrete forza dalla Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni fino agli estremi confini della terra (At 1,8).

Corporeità (il corpo è elemento essenziale dell’uomo), spiritualità (oltre che corpo l’uomo è spirito, anima), libertà (capacità di scelte), socialità (è portato alle relazioni con Dio e i suoi simili), ricerca (soprattutto della verità su Dio, su se stesso, su ciò che lo circonda), storicità (vive nel tempo e nello spazio), proiezione oltre il tempo (aspira al trascendente, all’Infinito), peccato (è inclinato al bene ma anche al male, dal quale si lascia vincere), sofferenza (è esposto al dolore e soggetto alla morte): questo è l’uomo.

Posso aggiungere questa breve riflessione successiva: “Vi è una figura d’uomo a cui poter fare riferimento? Sì, è la figura di Cristo, additato profeticamente – anche se non intenzionalmente – da Pilato con la nota presentazione di “Ecce homo”, “Ecco l’uomo”.

Occorre camminare con Lui in questo nostro peregrinare sulla terra.

Il senso dell’umana esistenza è Cristo, il Vangelo. Ma non è solo: Dio veglia sulla sua creatura, sul suo figlio. Gesù: ”Sarò con voi fino alla fine del mondo” (Mt 28,20).

Attualmente il discorso sull’uomo non può fare a meno d’interessarsi dell’Intelligenza Artificiale. È la cultura umanistica, che pone al centro la persona umana che indica la gerarchia da rispettare:

l’Intelligenza Artificiale, da strumento complementare dell’intelligenza umana nell’esercizio della sua attività, nei vari suoi progetti e realizzazioni non può sostituire l’uomo, restando nell’ambito strumentale. Non si dovrebbe discutere sul rapporto dell’uomo con gli animali in quanto non possono mancare nell’attività umana il buon senso, la misura e l’equilibrio.

“Intelligenti pauca”: bastano poche parole all’intelligenza di ogni persona per il rispetto della gerarchia o differenza a livello naturale e culturale e di Religione nel confronto dei due viventi.

                                                                                          † Vincenzo Rimedio

                                                                                            Vescovo emerito