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Cinquantennale di Lamezia Terme, la serata del Grandinetti

4 min di lettura
Arturo Perugini Lamezia Terme

Si è conclusa al teatro Grandinetti la giornata interamente dedicata al cinquantennale di Lamezia Terme. Le celebrazioni, iniziate nella mattinata con il passaggio della banda musicale “Tommaso Colloca” per le strade dei tre ex comuni di Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia Lamezia, hanno goduto della introduzione del presidente del comitato Lamezia 4 gennaio 2018, l’avvocato Basilio Perugini. A condurre la serata a teatro la navigata giornalista Maria Scaramuzzino.

Le parole di Perugini al cinquantennale di Lamezia Terme

L’avvocato Basilio Perugini, figlio del senatore della Repubblica Arturo Perugini che fu il primo a intuire le condizioni ideali per l’unione urbana tra i tre ex comuni della piana nonché primo sindaco della città, ha aperto e chiuso la lunga giornata di celebrazioni del cinquantennale di Lamezia Terme. Introdotto da Maria Scaramuzzino, sulle tavole del Grandinetti Perugini ha risposto alle critiche piovute nelle ultime settimane circa la necessità di festeggiare il cinquantesimo anniversario della città, soprattutto dopo la triste ufficialità del 22 novembre riguardo lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni criminali.
“Il comitato non festeggia alcunché […] Il compito che ci siano prefissati è quello di creare momenti di riflessione, anche critica”. E ancora Perugini: “I problemi della città sono di certo gravi e non è possibile risolverli con la bacchetta magica”, ma bisogna organizzare delle tavole rotonde dove incontrarsi, dove discutere mettendo da parte ideologie e l’interesse personale in favore del bene comune della città.
E parlando del senatore Arturo Perugini: “Al suo sogno ha prevalso l’interesse campanilistico […] Ora serve una classe politica che trasformi Lamezia da speranza delusa a meritata realtà”. Basilio Perugini ha passato un simbolico testimone, quindi, ai giovani lametini, esortandoli a porsi la domanda: “Cosa potrei fare io per Lamezia?”.

Perugini Cinquantennale di Lamezia Terme
Basilio Perugini (Foto Ennio Stranieri)

La voce dei giovani di Lamezia Terme

Proprio due giovani lametini hanno detto la loro durante la serata del Grandinetti. Claudio Petronetti e Angela De Sensi che con le loro verdi idee frutto di un’apertura mentale mirante all’Europa, hanno rappresentato la meglio gioventù della città. La De Sensi si è riallacciata al discorso di Perugini, sottolineando la lungimiranza del senatore Arturo Perugini circa la conurbazione amministrativa dei comuni – un’idea attuale che oggi, a cinquanta anni di distanza, è stata rinfrescata e adoperata da Corigliano e Rossano e dai piccoli comuni della Sila che hanno creato Casali del Manco. Petronetti ha parlato, invece, della genesi del suo romanzo d’esordio Ricordami il futuro (in libreria dalle prossime settimane), una storia che deriva dal suo viscerale amore per la città e dove racconta Lamezia Terme nel 2068, una città moderna, un centro nevralgico della Calabria, ma non una città del futuro, solamente la città “che avrebbe già dovuto essere oggi, nel 2018, se le cose fossero andate come avrebbero dovuto. Con il castello Normanno Svevo aperto a tutti e pieno di turisti, così come il bastione di Malta, le terme di Caronte e il mare”.

Le premiazioni

Momento clou delle celebrazioni del cinquantennale la premiazione delle personalità lametine che attraverso il loro lavoro tengono alto il nome della città nei vari ambiti della società civile.
A ricevere i premi sono stati: il dottor Gabriele Cerminara, distintosi in campo societario, finanziario e immobiliare, il dottor Raffaele Barberio, sociologo, giornalista e editore, il dottor Eugenio Mercuri, medico specializzato nel campo della neuropsichiatria infantile e docente universitario, l’avvocato Vincenzo De Sensi, docente universitario e autore di diverse pubblicazioni nel campo del diritto e l’artista Marco Barberio, affermatosi in Italia e all’estero per le sue opere pittoriche.
Le discussioni e le premiazioni sono state intervallate dalle musiche dell’Orchestra sinfonica giovanile della Calabria diretta dal maestro Ferruccio Messinese. Anche per loro, per il lustro che danno alla Calabria nel campo musicale, è giunto il meritato riconoscimento. Il repertorio dell’orchestra ha compreso brani di Strauss, Piazzola, Mozart e Morricone, nonché l’inno di Lamezia Terme, scritto da Tommaso Colloca senior nei primi anni ottanta.

A coadiuvare Basilio Perugini nell’intensa giornata del cinquantennale di Lamezia Terme il vicepresidente del comitato organizzativo, il dottore Sebastiano Sofi che nel pomeriggio ha presentato il concorso de “Il lametino dell’anno”, che dal 2019 sarà riconosciuto annualmente al lametino che più si è distinto nel corso dell’anno precedente. Sempre nel pomeriggio si è svolta la premiazione delle scuole cittadine che hanno partecipato al concorso “Cinquantenario di Lamezia Terme” e la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo diocesano monsignor Luigi Cantafora e dedicata ai coniugi Salvatore Aversa e Lucia Precenzano, uccisi in un agguato mafioso il 4 gennaio 1992.

Una giornata che ha rappresentato una importante occasione per tutta la cittadinanza; non solo per la commemorazione storica, ma soprattutto per riflettere tutti insieme sulle potenzialità di una città che non è ancora riuscita a decollare e “che ha la necessità di trovare se stessa e di ripartire”, come ha affermato Maria Scaramuzzino. Da oggi parte la rinascita di Lamezia Terme, ferita dall’onta del terzo scioglimento comunale per infiltrazione mafiosa, ma rediviva, non ammansita. Un traguardo quello dei cinquanta anni che, come ripetuto più volte in queste settimane, deve fungere non da punto di arrivo, ma da nuovo punto di partenza.

Antonio Pagliuso 
Foto Ennio Stranieri

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