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Cinquefrondi, il sindaco Conia contro la discarica di Scala Coeli

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Michele Conia Cinquefrondi

Il sindaco di Cinquefrondi, Michele Conia, si unisce alla richiesta portata avanti da cittadini, agricoltori, allevatori, forze politiche che dicono no all’ampliamento della discarica di Scala Coeli.

“Sono a fianco dei contadini, degli allevatori, dei compagni del Movimento Le Lampare, Del Comitato Cariati Pulita, dei comitati ed associazioni nella lotta contro la Discarica Di Scala Coeli, questione che seguiamo anche da qui con interesse e che è uno dei tanti casi in contraddizione con le linee guida del nuovo Piano Rifiuti stilato dall’Assessore all’ambiente Antonella Rizzo. Rimarchiamo anche in questa occasione che le discariche sono ormai strumenti obsoleti e superati in antitesi con politiche rispettose dell’ambiente.” A dichiararlo è il sindaco di Cinquefrondi, Michele Conia, Direzione Nazionale Sinistra Italiana.

“Di fronte alla richiesta di ampliamento – continua il sindaco – da parte del Privato proprietario della discarica, il Presidente Oliverio dovrebbe prendere da subito una posizione chiara soprattutto di fronte all’agitazione e al malessere dell’intera popolazione del basso jonio cosentino che si sente abbandonata e bistrattata. Voglio dunque unirmi all’appello dei cittadini calabresi in lotta che risiedono in quelle zone da tempo bistrattate dalla politica regionale e che stanno diventando terra di scippo e di soprusi. Dopo una discarica per circa 100.000 mc. di rifiuti speciali non pericolosi, c’è il rischio concreto arrivo c’è un ampliamento per 1.172.000 mc. che occuperà una superficie di 6,80 ettari.”

“Mi rivolgo direttamente al Presidente Oliverio e all’Assessore all’ambiente – dichiara – e mi unisco alla richiesta di determinazione portata avanti dai comitati:

“Dopo la buca, la mega-fossa; dopo una discarica per circa 100.000 mc. di rifiuti speciali non pericolosi, in arrivo c’è un ampliamento per 1.172.000 mc. che occuperà una superficie di 6,80 ettari. Un ampliamento che avrà una superficie pari a dieci campi di calcio e un volume pari a quattromila appartamenti. Una cosa a dir poco abominevole… Con tale premessa, poniamo alla Sua attenzione quanto avvenuto e quanto si va drammaticamente prospettando in un prezioso territorio della Calabria: la Valle del Nicà, ovvero l’area ionica compresa tra la provincia cosentina e il confinante territorio crotonese, già sottoposta allo scempio della realizzazione di una discarica (privata) di Bieco s.r.l. e ora a rischio di irrimediabile danno socio-economico, ambientale e paesaggistico a causa del progetto di smisurato ampliamento che si vuole porre in essere. La preghiamo, pertanto, di considerare quanto segue:
a) Nel piano dei rifiuti regionale approvato nello scorso 2016, parte III paragrafo 23.5 si legge: “……In considerazione di quanto precedentemente scritto, con la consapevolezza che il libero mercato condiziona e rende di difficile previsione la stima dei flussi futuri di RS; sulla base dei dati economici stimati e pubblicati sul DEF 2016 (Documento di programmazione economica finanziaria), prevedendo una variazione della produzione di rifiuti speciali, in linea con l’andamento del PIL nazionale, si stima quanto in Tabella 23-25 Stima Produzione rifiuti speciali Regione Calabria (vedi fonte dati: DEF 2016 ed elaborazioni MUD 2014) Tale previsione, a livello macroscopico, risulta comunque soddisfatta dall’attuale dotazione impiantistica regionale (…) Le quantità autorizzate, tra operazioni di recupero e smaltimento, superano i 4.000.000 di tonnellate annue, interessando la quasi totalità delle tipologie di rifiuto prodotte nei diversi ambiti della Regione.” Se le parole hanno ancora un senso, vuol dire che ad oggi le discariche per rifiuti speciali, aperte e funzionanti, sono sufficienti a smaltire i rifiuti speciali che la Calabria stessa produce. E in più vengono smaltiti ogni anno 2.000.000 circa di tonnellate di rifiuti speciali provenienti da altre regioni. In questo stato di cose, se davvero, come proclamato a più riprese, l’obiettivo della Regione sono le buone pratiche del riuso e del riciclo e il livello “zero” in fatto di discariche nel 2020, allora la richiesta di realizzare una mega discarica MERITA DI ESSERE CESTINATA senza alcuna remora. A conferma, esiste anche un’interrogazione al consiglio regionale, la n. 265 del 09/03/2017, presentata dall’on. Giudiceandrea.
b) Il nostro territorio ha una vocazione agricola con la quasi totalità delle aziende agricole in regime di coltivazione Biologica con produzioni agroalimentari certificate; L’intero territorio del comune di Scala Coeli è compreso nel marchio DOP Bruzio “Colline ioniche presilane”. A tutela dell’economia agricola di questo territorio, SI CHIEDE DI RIGETTARE la richiesta di AIA in oggetto.
Sicuri di una sua favorevole determinazione, La salutiamo cordialmente.
Il Coordinamento di cittadini, agricoltori, allevatori, forze sociali e politiche che dicono no all’ampliamento della discarica di Scala Coeli”

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