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Cittadinanzattiva-TdM: ospedale Lamezia, carenze pasti e acqua ai degenti

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ospedale lamezia

Riceviamo e pubblichiamo una lettera firmata da parte di TDM di Lamezia Terme e di Cittadinanzattiva al Direttore Generale dell’ASP su intervenute criticità nel servizio mensa nell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme


Egregio Direttore Generale,
in qualità di responsabili di Cittadinanzattiva e del Tribunale per i Diritti del Malato di Lamezia Lamezia Terme, Le segnaliamo continue criticità, rilevate in questi giorni, nella fornitura dei pasti da parte della società appaltatrice.

Criticità, segnalate al Tribunale per i Diritti del Malato operante all’interno del “Giovanni Paolo Secondo” e a Cittadinzattiva, che si riverberano addirittura nella carenza dell’acqua, la cui assunzione viene, normalmente, consigliata ad ogni cittadino sano, per favorire il normale processo di idratazione.

Figuriamoci quanto sia indispensabile ai malati, in particolare agli anziani in stato di degenza, le cui riserve idriche, con l’età, tendono a diminuire.

Le ragioni di tali criticità non trovano giustificazione alcuna, né è comprensibile che un’azienda Sanitaria, si comporti, come un mamma particolarmente distratta, che non si accorge che il frigorifero piange e la quantità delle casse di acqua si assottigliano repentinamente.

In particolare colpisce la carenza dei pasti spesso arrangiati alla meno peggio, come può capitare ad un reparto di Boy Scout in campeggio con la cambusa ai minimi termini e non certo ad un Ospedale, la cui tenuta contabile l’assicurano anche quei pazienti che patiscono la sete e ricevono pasti di ridotto potere quantitativo e nutrizionale.

Sappiamo soltanto che il servizio mensa è stato esternalizzato ed esiste un contratto di appalto. Non sappiamo, però, se quel contratto prevede qualche articolo o qualche comma che giustifichi giornate di digiuno alimentare e di problematica idratazione dei pazienti che definire scandaloso è solo un complimento.

Negli appalti genuini è previsto il rischio d’impresa che consiste in un assunto a tutti comprensibile: se il lavoro viene fatto bene si viene pagati, se non viene fatto bene non si viene pagati o pagati solo in parte.

Che paghino i nostri pazienti non è previsto in nessun assunto normativo e come Cittadinanzattiva e TDM ci batteremo, con le nostre osservazioni critiche e con proposte costruttive perchè, usando una metafora, il frigorifero non si svuoti del tutto.

A proposito cogliamo l’occasione per coinvolgere i familiari dei degenti perché l’acqua, fino al ritorno, speriamo immediato, alla normalità, gliela forniscano loro ed anche qualche integrazione alimentare.

Auspichiamo che tale soccorso per i bisogni di prima necessità, sia accompagnato dall’assistenza protetta; occasione, quest’ultima, irripetibile per far dimenticare l’atteggiamento “capotico” di chi, prevaricando il decreto 105 del 23 luglio del 2021 di allentamento della misure restrittive anticovid, ha tolto a chi era sul punto di morire di andarsene accompagnato da una familiare carezza.

Sicuri che questa nostra accorata segnalazione troverà in Lei, persona sensibile, volontà disponibile ad affrontare con urgenza il problema sopra segnalato, Le porgiamo cordiali saluti.

Felice Lentidoro
Resp. Territoriale
CITTADINANZATTIVA

Fiore Isabella
Resp.TRIBUNALE PER I DIRITTI
DEL MALATO DI LAMEZIA TERME

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