Cittadini senza acqua nelle case, Di Matteo: solidarietà ai crotonesi
2 min di letturaLo scarico di responsabilità tra Sorical e la Congesi non fa chiarezza su quanto il popolo crotonese subisce con la mancanza di acqua nelle proprie case proprio in concomitanza con la stagione estiva
Comunicato Stampa
Ciò è un qualcosa che si ripete sistematicamente ogni anno quando giunge la bella stagione ed alla fine il problema rimane sempre irrisolto.
Noi di Exit Calabria ci sentiamo di esprimere la nostra solidarietà al popolo crotonese per questo grave disagio tra l’altro da affrontare con l’arrivo di giornate calde ed afose, proprio quando l’acqua serve più di ogni altra cosa.
Sorical in questa circostanza attraverso il suo presidente smentisce di non aver apportato alcuna riduzione del servizio sulla città pitagorica, ma il guiao è che qui si è andati oltre, perché a sentire le rimostranze dei cittadini, l’acqua non è stata ridotta di portata, non scorre proprio dai rubinetti delle case.
Sappiamo benissimo che esistono dei contenziosi tra la stessa società regionale di gestione del servizio idrico e la società Congesi, per un consistente debito di cui non si è trovato ancora alcun accordo. Non vorremmo che al di là delle smentite dell’avvocato Calabretta, il popolo crotonese sia stretto in questa morsa tra i due enti e paghi una situazione di disagio che è anche illegale alla luce di un fatto conclamato da un referendum del 2011 che ha sancito l’acqua quale bene pubblico.
In Calabria come in altre parti di Italia, si continua invece a pagare anche il consumo di questo bene che è di tutti, e tutto ciò con il silenzio-assenso delle istituzioni politiche coinvolte nel tentacolare sistema.
Ci auguriamo che il servizio venga ripristinato a pieno regime nella città pitagorica e che i cittadini non abbiano più disagi per mancanza di acqua nelle loro case. Mentre per tutte le altre vicende che sono di natura politica-giuridica tra Sorical e Congesi, saranno da noi di Exit affrontate a parte con l’auspicio che possa essere anche fatto rispettare il referendum popolare del 2011.