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Cittadino (Nuova Era): non intendo accettare le scuse di Italo Reale

3 min di lettura
lucia cittadino

Mi scuso con Lucia Cittadino per la frase che le ho rivolto, offensiva e inappropriata, conseguenza di una situazione di tensione che spiega ma non giustifica

Comunicato Stampa

Queste le scuse riluttanti e ritrose rivoltemi a mezzo stampa dall’Avv. Reale a seguito delle offese che mi ha rivolto in pieno Consiglio Comunale. La sua spocchia, nemmeno dinanzi all’evidenza dei fatti, gli ha consentito di chiedere scusa senza se e senza ma, invocando dei fattori a me non noti che spiegherebbero l’accaduto.

Nessuna situazione di tensione era sorta tra la sottoscritta e lui, né stavamo interloquendo, visto che lui non aveva titolo per intervenire in Consiglio Comunale. Forse lo aveva insolentito il mio non volermi allineare ai suoi diktat, non essendogli ancora chiaro che non sono mai stata una marionetta nelle mani di nessuno, tanto meno nelle mani di un soggetto che non rappresenta nessuno.

Peraltro non sono nemmeno una iscritta del PD. Io ero intenta a svolgere il mio ruolo e mi ero semplicemente rivolta alla consigliera Villella che, per inciso, ad oggi non ha ritenuto insieme a tutta la dirigenza del PD di stigmatizzare le offese rivolte a me e al Presidente Nicotera. Improvvisamente, con livore, acredine e fare minaccioso, tanto da necessitare l’intervento delle forze dell’ordine che lo hanno bloccato ed identificato, mi si è rivolto con un “Vaffanculo” assolutamente gratuito ed immotivato, perfettamente in linea con il suo palmares di aggressioni verbali, ingiurie ed attacchi che hanno sempre costellato la sua azione politica, senza mai doverne rendere conto, e che lo consegneranno alla storia molto più del contributo che ha lasciato alla città.

Non intendo assolutamente accettare le scuse di Italo Reale perchè mi ricorda tanto quei figli di papà, che si atteggiano a gradassi, che al Liceo si permettevano di fare qualsiasi atto di insolenza e villania con la consapevolezza che tanto il nome che portavano o la famiglia cui appartenevano li avrebbero protetti, senza che la mammina dovesse prendersi nemmeno il disturbo di telefonare al Preside per chiedere di chiudere un occhio.

Sapevano benissimo che potevano calpestare dignità, mancare di rispetto, distruggere aule, perché tanto l’avrebbero sempre e comunque fatta franca. Le loro malefatte ovviamente poi li inorgoglivano e nutrivano il loro ego, proprio come sono certa sta accadendo a lui dopo la sua performance di venerdì.

Voglio poi ricordare a Reale che in democrazia chi vince governa e bisogna accettarlo, vigilando con educazione e rispetto delle istituzioni. Anche in questo non eccelle, perché lui è come quei ragazzini viziati che quando gioca a calcio, se perde, porta via il pallone.

Infine, non accetterò le scuse di Italo Reale, che vuole apparire come un Che Guevara degli anni 2000, senza però rischiare alcunchè, evocandomi il classico bulletto di quartiere che fa il leone con chi ritiene agnelli e l’agnello con i leoni. In tanti anni in cui l’ho frequentato, infatti, è sempre riuscito a tenere bene a bada le sue sregolatezze e smoderatezze dinanzi a coloro con cui sapeva di non poterlo fare o per opportunismo personale o subalternità psicologica.

Questa volta però ha sbagliato pecorella, perché il suo nome non mi suscita nessun timore reverenziale e andrò avanti fino alla fine perché si accerti se la sua condotta integri ipotesi di reato e, ove mai, si dovesse arrivare ad una condanna destinerò il risarcimento dei danni in beneficenza come ho fatto già in altra occasione.

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