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Cittadino a Rubino: orgogliosa di essere paladina del femminismo!

3 min di lettura
lucia cittadino

Apprendo dalla stampa di essere stata, per l’ennesima volta, oggetto delle attenzioni della Consigliera Rubino, circostanza che per la verità nè mi lusinga né mi inorgoglisce

Comunicato Stampa

Vengo accusata di non essere intervenuta, nella mia qualità di Vice Presidente della Commissione Pari Opportunità, sulla presunta violazione del DPR n. 251/ 2012 che regolamenta la parità di accesso agli organi di amministrazione e di controllo nelle società controllate da pubbliche amministrazioni in relazione alla Lamezia Europa.

Circostanza assolutamente falsa per come possono attestare i verbali di una apposita Commissione Consiliare nella quale ho posto una serie di osservazioni al Sindaco Avv. Paolo Mascaro, approfondendo la questione sia sotto il profilo legislativo che giurisdizionale.

Essendo la settimana di Ferragosto comprendo però che la collega abbia scritto il comunicato sotto un ombrellone, tra un mojito e gin tonic, e quindi le posso concedere l’attenuante di una smemoratezza.

Mi costringe però a richiamare una dolorosa parentesi che mi ha vista, mio malgrado, protagonista quando il suo collega Gennaro Gianturco, in pieno consiglio comunale nel mentre stavo esprimendo il mio pensiero, non condividendolo, mi mandava a quel paese con un livore ed una violenza inaudita. All’epoca lei la liquidò come una normale scaramuccia tra colleghi ora mi rimprovera di ergermi “a paladina del femminismo anche in occasioni in cui il tema sembra essere fuori luogo”. Persevera quindi nel ritenere che il sessismo in quella circostanza non andasse invocato. Io continuo a credere che fino a quando ci saranno donne che accettano dagli uomini offese verbali, violenze psicologiche e fisiche, sdoganandole in modo spicciolo, la società rimarrà improntata ad un becero maschilismo. E lei che è una consigliera comunale dovrebbe stare molto attenta anche ai messaggi che veicola all’esterno.

Infine mi accusa di volermi ergere a paladina del femminismo, le rispondo che non mi ergo, perché lo sono!

Sono orgogliosa di aver detto no ai tanti uomini che in campagna elettorale, in cambio di voti ed incarichi, mi avevano proposto di “portarmi” come si dice nel loro gergo, con l’intento poi di provare ad eterodirigermi; sono fiera di avere detto no a dirigenti maschi di partito che in cambio di un voto alle provinciali mi hanno “benevolmente” ricattato, pur sapendo che quel voto era indispensabile per la mia elezione; sono orgogliosa di non essermi mai venduta per un incarico o per interesse; sono orgogliosa di essere arrivata dove sono arrivata esclusivamente con le mie forze rimanendo una donna libera.

Tante donne mi fermano e mi dicono di apprezzare la forza delle mie idee ed il coraggio delle mie azioni in un mondo come quello della politica, profondamente maschilista, nel quale se provi a fare capolino o ti mandano a quel paese o provano a schiacciarti.

Se battersi per le proprie idee e non accettare soprusi da parte degli uomini significa essere una paladina del femminismo, sono felice di esserne una umile esponente.

Lucia Cittadino

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