Civita, il ministro dell’Ambiente in visita sui luoghi dell’alluvione del Raganello
3 min di letturaCIVITA. Sono stati rintracciati, e sono in buone condizioni, tre giovani pugliesi di 21, 22 e 23 anni, che erano stati inseriti nella lista delle persone disperse dopo la piena del torrente Raganello. I tre si erano accampati in località Valle d’Impisa, una località a monte della zona del disastro e dove i cellulari non hanno campo.
A dare notizia del loro ritrovamento è stata un’amica che attraverso un twitter ha informato le forze dell’ordine dicendo “sono vivi”. Al momento il bilancio delle vittime della tragedia delle Gole del Raganello, in Calabria, è fermo a 10 persone morte.
Nella notte uno dei feriti è deceduto nell’ospedale di Cosenza in conseguenza di un trauma toracico. “Al 99,9%”, ha detto il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, assieme al prefetto di Cosenza Paola Galeone, al termine della riunione del Comitato per l’ordine pubblico che si é svolta nel municipio di Civita, “non ci sono più dispersi tra le persone coinvolte dalla piena. Le ricerche comunque proseguiranno ancora per un giorno.
A Castrovillari è giunto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, in visita ai feriti in ospedale. “Ho voluto fortemente essere qui, accanto a queste persone sofferenti, per far sentire anche alle loro famiglie la vicinanza non solo mia ma di tutto il governo”, ha scritto Costa su Facebook. Il ministro si è poi recato a Civita. “Il Paese Italia si è stancato di piangere i morti – ha detto -. Io sono venuto qui proprio per capire chi doveva fare cosa e magari non lo ha fatto”.
Le prime testimonianze dei soccorritori sono drammatiche. Una bimba di 8 anni, tra le persone tratte in salvo, è stata trovata vicino a un cadavere. “Era semicosciente ma in evidente stato di choc”, ha raccontato il dirigente medico dell’elisoccorso regionale Calabria Pasquale Gagliardi, che l’ha soccorsa. “Siamo stati tra i primi ad arrivare e ci siamo subito occupati delle persone ferite”, ha raccontato un altro soccorritore, un medico del 118. “Quello che posso dire è che si è trattato di un episodio di inaudita violenza”. “Dai racconti dei sopravvissuti, tutti in forte stato di shock, si è subito delineata la gravità di quanto accaduto”, ha aggiunto. La piena “è stata un vero e proprio tsunami”, ha detto Giacomo Zanfei, vicepresidente del Soccorso alpino Calabria.
Cominciano ad emergere anche le storie delle vittime. Tra le persone decedute c’è anche una delle guide che accompagnavano gli escursionisti, un ragazzo di 32 anni anni volontario di protezione civile, che era stato tra i soccorritori intervenuti dopo la valanga che distrusse un albergo a Rigopiano.