Claudio Dionesalvi incontra gli studenti del Ciliberto di Crotone e gli attivisti del progetto Barbiana 2040
2 min di letturaNuovo incontro formativo del percorso digitale di studio sulle pratiche di resistenza antimafia in Calabria promosso dal progetto Pedagogia dell’Antimafia del Dipartimento Culture, Educazione e Società dell’Università della Calabria, dall’Istituto Ciliberto di Crotone e dalla rete nazionale delle scuole di Barbiana 2040, che si è aperto lo scorso 23 maggio, giorno della strage di Capaci, e che concluderà il suo cammino didattico il 19 luglio, nell’anniversario dell’attentato a Paolo Borsellino
Martedì 13 luglio alle 19, l’appuntamento di studio è dedicato questa volta ai processi di resistenza civile per i diritti umani e alle dinamiche di contrasto al potere mafioso nel Cosentino. Al seminario online interverrà Claudio Dionesalvi, docente di Lettere presso la Scuola secondaria di 1° grado Troccoli di Lauropoli e giornalista de Il Manifesto. Il webinar, moderato dal giornalista Gianfranco Bonofiglio, sarà introdotto da Giancarlo Costabile, ricercatore di Storia dell’Educazione all’Università della Calabria, e Rossella Frandina, docente di Lettere presso l’Istituto Ciliberto di Crotone. Con Dionesalvi, dialogheranno gli studenti del Ciliberto, team de Gli Scaricati.
«Claudio Dionesalvi – scrive Giancarlo Costabile – è un intellettuale organico a difesa dei diritti della nostra Carta Costituzionale. Da professore, giornalista e saggista si batte con coerenza e costanza da decenni per promuovere dal basso incubatori di modernizzazione sociale (e nuove letture del fenomeno mafioso nel Cosentino) che hanno contribuito al processo di alfabetizzazione culturale e morale delle classi subalterne del territorio. Il Centro sociale Gramna (il primo autogestito della Calabria) e la Scuola del Vento per i bambini rom (unica in Italia) sono state tappe fondamentale nel cammino di democratizzazione della città di Cosenza. L’attività del professore Dionesalvi – conclude Giancarlo Costabile – rappresenta pertanto una testimonianza credibile e imprescindibile di resistenza alle logiche padronali calabresi e di lotta al potere delle mafie attraverso una pedagogia dell’inclusione che nasce tra i banchi di scuola per dipanarsi compiutamente in ogni battaglia civile tesa a costruire e rivendicare i diritti di cittadinanza e prossimità umana».