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La coccinella come segno del cielo

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coccinella

“Coccinella”, ancor prima che dal latino “coccineus”, deriva dal greco kokkinòs, che significa “scarlatto”

Proprio al suo colore sembrano essere legate le sue proprietà come portafortuna. Difatti, nell’antichità, si riteneva che il rosso fosse un colore di buon auspicio e da lì le cose non sono poi tanto cambiate, come si deduce da questa notissima filastrocca popolare, appresa tra i banchi di scuola:

Filastrocca della coccinella
che sembra finta da tanto è bella,
che a primavera, dovunque va,
indossa solo vestiti a pois,
che se sul braccio ne trovi una
puoi stare sicuro che avrai fortuna.

 

Ora, l’insetto a pois rosso e nero, entrando nel vivo delle questioni storiche, è collegato ad una dea nordica, simbolo di fertilità, di nome Freyja, per non dire che è emblema cultuale della dea Lucina in ambiente romano: quest’ultima divinità, che poi sarebbe stata identificata con Giunone, era la signora delle partorienti e depositaria di amore, luce e bellezza.

Passando al Medioevo, la coccinella venne pure associata al culto della Vergine Maria: si tratta di una tradizione nata in terra germanica, quando i contadini la definirono un dono di Nostra Signora che scendeva dal cielo per aiutarli ad andare avanti dopo un’epidemia di afidi che aveva distrutto i loro raccolti.

Da allora le fu dato il nome di “coleottero della Madonna”: perifrasi, quest’ultima, che ha toccato altre aree di Europa. In Gran Bretagna è Lady Beetle, ad esempio, cioè la “Signora Scarabeo”, dove Lady è un omaggio alla Vergine, così come in Russia è “God’s cow”, ovvero “femmina del Signore”, o ancora in Finlandia “marienvoglein”, “insetto di Maria”.

E comunque anche in Italia venne ribattezzata come lo “Scarabeo della Madonna”, “mariolina” o “gallinella di Dio” a conferma di un’idea estesa alquanto generalizzata. Sorprende nella lingua ebraica il modo con cui è chiamata biblicamente: “piccolo cavallo di Mosè”.

Notorie a tutti sono le piaghe d’Egitto: che siano, nel loro piccolo, capaci di arginare ogni male possibile? Anche da qui, magari, l’idea del portafortuna ad essa associata.

Prof. Francesco Polopoli

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