Color Fest 8, l’evento estivo imperdibile anche in tempo di pandemia
3 min readIl Color Fest ha inaugurato la stagione dei concerti nel lametino, in una location diversa ma non sconosciuta al Festival, l’Agriturismo Costantino a Maida (CZ)
Scrupolosi esecutori delle norme del Governo in materia di sicurezza e contenimento del virus, in un sud che quasi stava dimenticando il pericolo della circolazione del Covid (almeno fino alla mezzanotte di ieri dopo l’ultima ordinanza della governatrice calabrese, e l’odierna decisione del sindaco di Soverato di chiudere i locali di intrattenimento notturno), l’edizione 2020 cambia casa e si reinventa.
Superata la programmazione pre lockdown con decine di abbonamenti già venduti e per i quali non è stato richiesto rimborso, e la scelta di far ritorno alla suggestiva Abbazia Benedettina di Sant’Eufemia Vetere, la macchina Color è riuscita a dar vita ad un evento che si conferma unico al sud, soprattutto in questi mesi, senza far rimpiangere le edizioni passate e con qualche accortezza in più.
Ad accogliere il pubblico sempre più vario e affezionato, due aree: una per i live con posti a sedere, e una picnic in cui ascoltare set acustici, dj set e presentazioni.
Immediatamente accanto, zone ristoro con partner dell’enogastronomia locale come Cantine Statti e Amaro Silano, perchè il Color non è solo musica ma anche valorizzazione e promozione del territorio.
A scaldare i motori, puntuale alle 16.45 Marinelli, che in anteprima ha suonato alcuni brani che anticipano il nuovo album, tutto pop, in uscita il prossimo inverno. A seguire, Bars Bars Bars e Yosonu.
Al tramonto invece, la musica ricercata di Toru, giovane vincitore del “Color Fest Contest”, e il sax e la musica elettronica di Laura Agnusdei, in un meraviglioso esperimento di composizione elettroacustica.
Lasciati i teli dell’area picnic sulle note dei pezzi mixati da Fabio Nirta, tra mascherine alla mano e file ordinate, finalmente aperta anche la seconda area: niente corse per aggiudicarsi il posto alla transenna sotto al palco o canzoni urlate tra gli abbracci, certo, ma a ricreare la magia e tenere alto l’umore hanno subito provveduto i Legno, il duo mascherato dell’indiepop che spopola su Spotify.
Perchè si può ballare anche da seduti, illuminando il cielo con gli smartphone, tra i singoli ormai hit: “All you can eat”, “Affogare”, “Sei la mia droga”, “Eroina”, “Mi devasto di thè”.
A chiudere la serata, l’atteso idillio artistico di Dimartino e Colapesce con “Immortali”, disco scritto a quattro mani da due cantautori di razza, e già cult. Poesia in musica dal vivo è lo spettacolo che hanno offerto ad un pubblico completamente rapito, quando le chitarre e le tiepide notti estive rendono tutto unico:
“È l’ultimo giorno
E poi potremo andarcene dove ci pare
Tu prendi la prossima uscita e non ti voltare
Io senza preavviso poi
Cercherò di scomparire
Ma se nell’ultimo giorno
Poi non ci fossi tuChe fine del mondo sarebbe
Senza di te
Non avrei paura
Nemmeno di andarmene via
E guardare le cose svanire in un attimo
E dormire nei letti dei fiumi ad agosto” …
Ma la musica del Color non si ferma qui: l’appuntamento si rinnova anche oggi, con Mivà, Piove, Al The Coordinator, Le Cose Importanti, la presentazione del libro “La musica del futuro” di Mirko Bertolucci, Giovanni Truppi e Pop X.
E noi ci saremo, per sostenere realtà come queste, fatte (orgogliosamente) di calabresi ma non solo per i calabresi, che resistono con passione e nel rispetto delle norme e del pubblico, unicamente per amore della musica, nonostante le inevitabili difficoltà del momento.
Maria Francesca Gentile