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Comitato Lamezia 4 gennaio approva l’azienda unica sanitaria

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Ospedale Lamezia - LameziaTerme.it

Ospedale Lamezia

LAMEZIA. Il comitato Lamezia 4 gennaio interviene sulla costituzione dell’azienda unica sanitaria del catanzarese in cui viene accorpato anche l’ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia.

Di seguito la nota: “L’approvazione da parte del consiglio regionale all’unanimità della proposta di legge che all’unanimità è stata approvata dalla commissione regionale sanità è un merito dell’intera città che, attraverso i comitati civici, hanno da anni lottato, e, direttamente, del consigliere lametino Antonio Scalzo.

La integrazione non è un cedimento né un’appropriazione: è solo il riconoscimento dello status territoriale di Lamezia Terme, parte integrante e sostanziale dell’area centrale della Calabria.

Nel 2010, il decreto 18 del commissario straordinario alla sanità, che era anche il presidente della Regione, ha inteso separarci attribuendoci nella programmazione sanitaria il ruolo di spoke, cioè distinti e lontani.

Non si sarebbe potuto perché si sarebbe dovuta applicare la norma della “troppa vicinanza “come per Cetraro-Paola e Corigliano-Rossano. Per addolcire la pillola ci fu detto che al nostro Spoke venivano assegnate ben nove eccellenze (sic) “strampalate” che nessuno ricorda nemmeno più.

Di fronte a quella decisione sorsero i comitati civici per la sanità e contro quella decisione nel 2016 vi furono le grandi manifestazioni popolari che tutti ricordano, che avevano a base una piattaforma il cui primo punto era l’integrazione dei tre ospedali dell’area, il Pugliese-Ciaccio, il Policlinico Materdomini, l’ospedale di Lamezia Terme.

ospedale lamezia

Dal 2016 in poi lo smantellamento del nostro ospedale è continuato con perdita di posti letto, di reparti e di funzioni senza alcuna possibilità di inserirci in un progetto diverso. Oggi quella possibilità c’è. Inizia, con l’approvazione della fusione dei due ospedali di Catanzaro con l’integrazione dell’ospedale di Lamezia Terme, un processo che deve portare ad una programmazione integrata nell’intera area centrale, che vien visto da alcuni come un cedimento.

Per una volta non è vero e, per una volta, il merito è nostro, della città con le sue manifestazioni popolari, dei comitati civici, del consigliere lametino Antonio Scalzo.

Ora la città vada avanti compatta. Il processo che si apre non sarà di facile esecuzione ma Lamezia sarà al tavolo della programmazione per quella che diventerà la più grande azienda sanitaria non solo della Calabria.

L’amministrazione comunale per fortuna reinsediata e già operativa non mancherà di difendere e sostenere l’identità e le necessità della città.

Accanto al sindaco ed all’amministrazione comunale dobbiamo esser uniti e propositivi.

Il processo, che si apre e si protrarrà nei prossimi mesi, dovrà vederci protagonisti nel chiedere una ripresa delle attività specialistiche, un aumento dei posti letto, un riequilibrio delle risorse di fondi sanitari.

Il processo che si apre dovrà veder riconosciuta al nostro ospedale una funzione diversa, altamente specialistica, che funga da spinta per il miglioramento di tutte le prestazioni dell’intero ospedale.

Con le proposte che sono state messe in campo finora nei piani sanitari regionali, nei consigli comunali che in questi anni si sono susseguiti e si sono conclusi sempre con documenti all’unanimità.

Nel dibattito in consiglio regionale, la funzione di punto centrale della rete politrauma, già prevista nei piani sanitari ed in questi anni sempre ribadita, è stata riconosciuta anche dal presidente della Giunta Regionale. Questo, oggi, deve essere l’obiettivo di tutti i lametini”.

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