Concorso internazionale Città del vino: Calabria conquista 16 medaglie
3 min di letturaSedici medaglie, di cui quattro Gran Medaglia d’Oro, 11 d’oro e una d’argento, sono state conquistate dalla Calabria nella XXII edizione del Concorso enologico internazionale di Città del vino
Saveria Sesto, dell’associazione “L’albero della Vite” e presidente di una commissione di degustazione a Gorizia dove si è svolto il concorso, ha commentato il medagliere con puntualità e soddisfazione. La Gran Medaglia è stata attribuita con 93 punti al Cirò rosato 2023 della cantina Vulcano seguita con 92.8 da Segno rosato della Cantina Librandi, con 92 dal Moscato passito Governo di Saracena di Feudo San Severino e con 92 dal Centocamere passito della Cantina Barone Macrì.
Le medaglie d’oro ( punteggi da 89,8 fino a 86.4 ) sono state attribuite ai rosati Theorema e Luna Piena dell’azienda Termine Grosso, a Segno Ciro’ doc bianco di Librandi, a Mastro Terenzio passito della Feudo San Severino, a Josef 47 Cirò doc rosato della Cantina Vinci , a Caparbio della Cantine Caccamo, a Metafore 2021 dell’Azienda Vinicola di Alfano Silvana, Arkaios 2021 della Archeo-enologica di Francesco Bafaro, a Zonaro della Tenuta Santoro e al Greco bianco della Cantina Statti.
Nella categoria vini biologici, vini con tecniche sostenibili e a basso impatto, grazie a condizioni microclimatiche e tecnica agronomica congeniali, la medaglia d’oro è andata a Crete del Falco 2020 e argento a Don Fabrizio Anniversario 2022 entrambi dell’azienda Termine Grosso.
«In verità – ha sostenuto Saveria Sesto – la competizione ha segnato il trionfo del Gaglioppo con 5 vini rosati che regalano tonalità e sapidità di diversa interpretazione e plasticità, ancor più della classica tipologia in rosso,che comunque si afferma con 4 etichette, ma anche il Nerello calabrese in purezza, il Greco di Bianco, la Malvasia, il Moscato e il Castiglione che hanno rappresentato il panorama ampelografico della Calabria e hanno nobilitato bottiglie ormai consolidate, ma anche new entry.
Tra i vini bianchi, tra i primi per profumi ed eleganza, si è affermato il vino bianco dalla varietà Greco bianco sia della cantina Librandi che della Cantina Statti.
Ulteriore conferma del valore di questi risultati – ha proseuito Saveria Sesto – viene dalle aziende che vincono più medaglie con i loro vini e incassano il metallo prezioso (4 l’azienda Termine Grosso due Librandi e due Feudo San Severino), dalle piccole e giovani realtà che si affacciano per la prima volta al concorso di Città del vino con nuove etichette (cantina Caccamo di Taurianova e Archeo-enologica), dai diversi territori viticoli rappresentati da Cirò a Saracena, Acri, Roccabernarda, Capo Spulico, Taurianova, Lamezia Terme e Locri.
Senza dimenticare gli enologi – ha concluso – che trasformano l’uva in funzione della bizzarria delle annate e della tecnica più congeniale e che in armonia con gli imprenditori lavorano con alti standard qualitativi per delineare una orgogliosa Calabria enologica, oggi guardata con attento rispetto e rinnovato interesse nel panorama italiano. Tra 1200 vini in concorso di tutt’Italia e dall’estero le 16 preziose medaglie sono un bottino da sfoggiare, capitalizzare e narrare» .
Lina Latelli Nucifero