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Consiglieri centrosinistra presentano interrogazione a Regione su PSC Lamezia

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I consiglieri regionali del centrosinistra presentano un’interrogazione per “una attenta valutazione di conformità e coerenza urbanistica e ambientale del PSC di Lamezia Terme rispetto al Quadro Territoriale Regionale Paesaggistico (art. 22, co. 5; art. 20, punto 1, lett. c), al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale e ai principi, assunti con leggi regionali, ai fini di perseguire la corretta e piena legittimità della pianificazione urbanistica dell’intero territorio calabrese”

I sottoscritti Consiglieri regionali

PREMESSO CHE
Con comunicazione trasmessa a mezzo pec il 15.02.2023, rappresentanti di partiti politici, movimenti ed associazioni del Comune di Lamezia Terme, in riferimento al complesso procedimento amministrativo per l’approvazione del Piano Strutturale Comunale, hanno chiesto alle diverse Amministrazioni interessate e, tra queste, alla Regione Calabria “una attenta valutazione di conformità e coerenza urbanistica e ambientale del PSC di Lamezia Terme rispetto al Quadro Territoriale Regionale Paesaggistico (art. 22, co. 5; art. 20, punto 1, lett. c), al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale e ai principi, assunti con leggi regionali, ai fini di perseguire la corretta e piena legittimità della pianificazione urbanistica dell’intero territorio calabrese”.
Da tale comunicazione emergerebbe la netta non conformità di quel PSC rispetto ai dettami e ai principi della legge regionale 19/2002 e smi, in essa specificatamente indicati, nonché alla L.R. n. 25/2022, che stabilisce l’obbligo di «concorrere al progressivo raggiungimento dell’obiettivo europeo di azzeramento del consumo di suolo netto» (lett. a), c. 2, L.R. 25/2022); «favorire il riuso edilizio di aree già urbanizzate» (lett. b), c. 2, art. 1); «tutelare i centri urbani dal degrado causato dai processi di desertificazione delle attività produttive e commerciali» (lett. i), c. 2, art. 1); «promuovere i programmi di rigenerazione urbana volti alla riqualificazione di parti significative di città e sistemi urbani per favorire il risparmio del territorio, nonché un ammagliamento di tessuto urbano privo di attrattività che soddisfi le esigenze abitative all’interno del perimetro urbano esistente, creando, possibilmente economie di scala e la capacità di resilienza urbana» (lett. l), c. 2, art.1).

Si denuncia inoltre in tale comunicazione che, in violazione del dovere di decostruzione di cui all’art. 8, della legge regionale 25/2022, quel PSC prevede il trasferimento da aree urbanizzate ad aree urbanizzabili (ex agricole) di volumetrie derivanti da misure premiali in esso previste.

Con tale comunicazione viene denunciato, inoltre, che, essendo stato quel Piano strutturale elaborato prima dell’entrata in vigore del QTRP e facendo perno su “manifestazioni di interesse” (art. 70 del REU) finalizzate soprattutto all’utilizzazione diretta ed immediata delle aree urbanizzabili sulla base di accordi preliminari con i privati, esso sia in netto contrasto col sopravvenuto strumento regionale che, all’art. 20, lett. A, punto 1, delle Disposizioni normative, prevede che i nuovi PSC diventino operativi solo «dopo avere raggiunto gli obiettivi principali di sostenibilità riferiti agli ambiti urbanizzati».

Con la stessa comunicazione si denuncia altresì che il Piano, adottato dal Comune di Lamezia Terme sulla base di un Documento preliminare approvato nel 2010, sia ovviamente ispirato da un quadro economico, sociale, culturale, demografico (nello specifico da una assai fuorviante «buona tenuta demografica») e normativo datato e che non rispecchia l’attualità, nel frattempo del tutto cambiata per effetto di “bonus” edilizi, crisi economiche, una pandemia e una guerra che hanno stravolto la realtà e, quel che è più grave, comunque non in linea con le dinamiche demografiche in atto (decremento dell’8% della popolazione) e potenziali (c. 1, art. 3, lr 19/2002 e smi).

Con la richiesta, che si allega alla presente, i sottoscrittori infine oltre a rilevare come il PSC e il relativo iter amministrativo siano viziati dal mancato rispetto di tali numerose norme di legge o regolamenti, denunciano anche “come tutte le norme citate siano cogenti e che per di più nella loro attuazione non venga lasciata all’interprete alcuna discrezionalità. E con la sua attuale formulazione l’art. 323 del Codice Penale sanziona come abuso d’ufficio il comportamento del ‘pubblico ufficiale … che, nello svolgimento delle funzioni …, in violazione di specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da atti aventi forza di legge e dalle quali non residuino margini di discrezionalità … intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arreca ad altri un danno ingiusto’”.

Tutto quanto sopra premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali interrogano il Presidente della Giunta regionale e il competente Assessore, per sapere
– se sono a conoscenza della richiamata richiesta;
– quali iniziative amministrative intendano assumere sulla richiamata richiesta, considerato l’inammissibile e rilevante consumo di suolo che può provocare la definitiva approvazione delle scelte urbanistiche e degli elaborati del PSC varato dal Comune di Lamezia Terme;

– come intendano affrontare con urgenza il tema del doveroso rispetto delle cogenti norme europee, statali, regionali e comunali in essa puntualmente indicate;
– quali ulteriori iniziative intendano in ogni caso adottare per dare riscontro alla denunciata violazione delle norme indicate dai sottoscrittori nella richiesta in questione e per scongiurare i gravi danni ambientali, economici e sociali dagli stessi paventati.

Reggio Calabria, 15.03.2023

I consiglieri regionali
F.to Raffaele Mammoliti
F.to Domenico Bevacqua
F.to Ernesto Francesco Alecci F.to Francesco Antonio Iacucci F.to Antonio Billari
F.to Amalia Bruni
F.to Antonio Maria Loschiavo F.to Francesco Afflitto
F.to Davide Tavernise

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