“Il Coraggio di Lea”, a Platania il toccante ricordo di Lea Garofalo
3 min readUn evento importantissimo dedicato alla donna che, con la sua testimonianza, contribuì ad infliggere un duro colpo alla ‘ndrangheta
Platania – Pagare con la vita l’aver compiuto la scelta più onesta, non solo per sé stessa, ma anche per le generazioni future. Un atto d’amore per il proprio Paese, la propria famiglia e, soprattutto, per quella figlia, Denise, che non è riuscita a vedere crescere fino in fondo. Lea Garofalo è un’eroina dei nostri tempi.
Una donna che non ha avuto remore a confrontarsi contro un sistema criminale nel quale persino suo fratello e il suo ex compagno – quest’ultimo coinvolto nel delitto della testimone di giustizia – erano invischiati sino al midollo, un’autentica servitrice dello Stato che il Comune di Platania ha deciso di omaggiare con un importante convegno che si svolgerà venerdì 4 ottobre a partire dalle ore 18:00 presso la Sala Consiliare “Avv. L. Cerminara”.
“Il Coraggio di Lea” è il titolo dell’evento legato al progetto “Ricordare, Riscoprire per Crescere”, realizzato in attuazione dell’accordo di collaborazione tra la Regione Calabria e il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile.
Spetterà al Sindaco del Platania Davide Esposito dare il via al meeting che verrà impreziosito da interventi di personalità di altissimo pregio.
Nelle parole degli ospiti del convegno tutta la riconoscenza, l’amore e l’elogio per Lea Garofalo, cittadina calabrese disposta a tutto pur di tenere in salvo sua figlia Denise, non rinunciando tuttavia a perseguire sino alla fine la strada della giustizia. Sono previsti gli interventi di Antonio Chieffallo, presidente dell’Associazione Culturale Muricello; Silvia Camerino, scrittrice e attivista antimafia; il più importante, quello di Marisa Garofalo, sorella di Lea, che fornirà una toccante testimonianza sulla sanguinosa vicenda che ha visto suo malgrado protagonista l’amata congiunta.
Una Milano crudele, un compagno assassino, una compagine di criminali disposti a tutto pur di infrangere i sogni di una donna, nata a Petilia Policastro, la cui unica colpa è stata quella di aver deciso di schierarsi dalla parte della legge e della “pulizia”, contro quel nauseabondo “puzzo mafioso” profetizzato in tempi non sospetti dai giudici antimafia per eccellenza, Falcone e Borsellino.
“Io so solo che la mia vita è sempre stata niente, non gliene è mai fregato niente a nessuno di me, non ho mai avuto né affetto, né amore da nessuno, sono nata nella sfortuna e ci morirò. Oggi, però, ho una speranza, una ragione per cui vivere ed andare avanti, questa ragione si chiama Denise, è mia figlia. Lei avrà da me tutto quello che io non ho mai avuto da nessuno”. Parole probabilmente crude, un’analisi spietata ma, al contempo, intrisa di amore, speranza, forza indomita: la migliore rappresentazione della figura di Lea Garofalo è racchiusa in queste poche righe, in una dichiarazione senza filtri, onesta, pura, proprio come la persona che l’ha pronunciata.
Raffaella De Grazia