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Coronavirus. Gallo (FdI): allestire vecchio ospedale di Lamezia

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pietro gallo

Coronavirus. Appello al Presidente Santelli, ai dirigenti della Protezione civile, Pallaria, e del Dipartimento regionale Tutela della Salute, Belcastro e al Sindaco Mascaro

Comunicato stampa

Lamezia Terme, città centrale calabrese e punto di snodo per il trasporto pubblico per via delle importanti infrastrutture quali: aeroporto, autostrada A/2, stazione ferroviaria e linea bus si presenta oggi molto esposta e inevitabilmente vulnerabile all’epidemia da Coronavirus.

Notevoli sono gli sforzi del Ministero della Salute nel dettare le linee guida da seguire per arginare l’epidemia, che ha come sola arma quella della prevenzione e quindi del contenimento del contagio attraverso la quarantena per chi arriva da zone a rischio epidemiologico o comunque da Comuni ove è in atto la trasmissione locale del virus.

La Regione Calabria sta per predisporre a partire da lunedì il piano operativo di emergenza da coronavirus il quale prevede tra l’altro l’attivazione di ulteriori 50 posti letto in terapia intensiva e 140 posti tra malattie infettive e pneumologia. Inoltre saranno, nella nota pubblicata, individuati per ciascuna area/azienda sanitaria provinciale gli ospedali attualmente dismessi da utilizzare quale punti di raccolta per la quarantena.

Drammatico e sconsiderato è stato permettere l’esodo della scorsa notte dalle Regioni del Nord verso la Calabria, da parte di chi ha deciso di chiudere la zona rossa; chiudere significa non fare entrare ma anche non fare uscire nessuno e ordinare la quarantena generalizzata. Probabilmente la questione è sfuggita di mano e l’esempio lampante è stato non prevedere il blocco dei treni provenienti dalle città “rosse”.

Ora è noto che la Calabria non è in grado di poter gestire l’eventuale emergenza sanitaria così come possono invece fare le Regioni del Nord, sia per la mancanza di strutture adeguatamente attrezzate in ordine alla capacità di posti letto, alle attrezzature e alla terapia intensiva.

Lamezia si presenta tra tutte, la città maggiormente esposta sia perché punto principale di arrivo di chi ha deciso di tornare in Calabria sia perché sprovvista di strutture, personale e attrezzature; eppure Lamezia ha un bacino di circa 100 mila cittadini se considerato anche l’hinterland.

A tal proposito, il mio appello è rivolto alla Presidente Santelli, alle figure da Lei individuati per la gestione dell’emergenza da Covid19: dirigenti generali pro tempore dell’Unità operativa autonoma della Protezione civile regionale, Domenico Pallaria, e del Dipartimento regionale Tutela della Salute, Antonio Belcastro, nel considerare la possibilità di allestire in tempi brevi il vecchio ospedale civile di Lamezia Terme il quale ha capacità di contenere almeno un centinaio di posti letto per far fronte ad eventuali emergenze, scollegando quindi il nosocomio cittadino dalla problematica coronavirus, il quale deve necessariamente continuare ad esercitare le normali funzioni ospedaliere senza dover gestire le problematiche inerenti a eventuali contagi soprattutto nella struttura del pronto soccorso; nonché al Sindaco Paolo Mascaro affinchè si provveda immediatamente ad aumentare i controlli per chi arriva dalle zone “rosse”, obbligando loro, la quarantena, così come ha già provveduto il Sindaco Occhiuto attraverso l’invio della polizia Municipale all’arrivo dei bus all’autostazione di Cosenza per arginare il rischio di contagio. 

Si vuole inoltre precisare che i predetti appelli non hanno alcuna intenzione di creare allarmismi esagerati o inopportuni in ordine alla gestione dell’emergenza ma d’altra parte sarebbe ancora più irresponsabile da parte nostra non creare le condizioni di salvaguardia per i cittadini e farsi trovare totalmente sprovvisti nell’affrontare la diffusione epidemica.

Il Consigliere Comunale e capogruppo 

                                                                                                             di Fratelli d’Italia

                                                                                                                  Pietro Gallo

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