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Coronavirus. Gigliotti (Italia Nostra Calabria): test sierologici? Vendono fumo

2 min di lettura
coronavirus test tamponi

È necessaria una certa chiarezza sui famosi test sierologici

COMUNICATO STAMPA

A parte lo stupore nel veder partire una gara contro il tempo in pochissimi giorni, come se avessimo trovato la soluzione alla pandemia.

Credo che ci stiamo infilando in un bel pasticcio, in un tunnel senza uscita.

Ai medici non è chiaro o non è stato spiegato che stiamo entrando in una fase sperimentale, è quello che si farà dai prossimi giorni.

Non sarà uno screening sierologico benché ci siano state anche fornite comunicazioni errate e spesso buffe di accordi tra enti ospedalieri, poi smentiti dai direttori generali, ed enti comunali sul controllo di migliaia di dipendenti.

Resta ancora su tappeto il significato di questi test e soprattutto il dubbio significato di non ripeterlo nel tempo su ogni soggetto: questa prassi potrebbe aiutarci a capire meglio alcuni aspetti.

Oggi nessuno conosce la caratteristica del virus a riguardo dell’immunità. Questo è il vero problema!

Non sappiamo se chi si è infettato o ammalato resti poi protetto e se rischia di ammalarsi o infettarsi nuovamente, non sappiamo per quanto tempo gli anticorpi prodotti dal virus restino nel paziente.

Il test oggi positivo potrebbe negativizzarsi dopo alcuni giorni, non conosciamo nessuna delle caratteristiche che possono giustificare l’utilizzo di un test allo scopo per cui è stato prodotto.

L’unica seria possibilità che abbiamo oggi è quella di fare sperimentazioni serie che non possono essere condotte lasciando intendere alla gente cose diverse da quelle reali.
È stata annunciata una vasta sperimentazione, benvenga.
Qual è il protocollo? Il test che si vuole sperimentare per attestarlo rispetto a cosa? Qual è il controllo, quali sono i dati attesi statisticamente?
L’unico test accreditato in questo momento è il tampone, eseguiremo milioni di tamponi?
Chi ce li fornirà visto che siamo stati informati dalla ditta produttrice che quelli in produzione non sono sufficienti per la  richiesta?
In una sperimentazione la legge vincente impone che i soggetti che volontariamente vi si prestano vengono informati e firmino il consenso, la spiegazione delle indagini.
Questo viene fatto? Si tratta di una sperimentazione che rispetti quanto previsto? Oppure non è legale la procedura peraltro visto che circolano voci pubblicitarie di laboratori privati che vendono un test sierologico.
Chiedo se qualcuno si è posto l’idea di fermare queste laboratori.
Stanno vendendo fumo. Abbiamo bisogno di certezze scientifiche non di approssimazioni. Cosi non va bene.
Giuseppe Gigliotti 
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