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Coronavirus: il governo Conte studia le prossime mosse anti-Covid

3 min di lettura

Il Primo Ministro Giuseppe Conte

Continua la criticità della crisi sanitaria in Italia, con i numeri attuali il paese rischia entro il weekend di arrivare a 35mila casi, e come titola il quotidiano nazionale Domani in prima pagina, il governo studia le prossime mosse valutando una vera stretta.

Continua dunque nel nostro Paese la crescita dei contagi che, rispetto alle scorse settimane, è arrivata a numeri impressionanti anche se il governo ha varato 3 Dpcm nell’arco di 10 giorni, almeno 2 di questi non sembrano aver dato gli effetti sperati. Dunque, il governo si sta preparando ad un ulteriore giro di vite per cercare di arginare la diffusione del contagio e soprattutto per contenere il numero di ricoveri e di terapie intensive (ieri rispettivamente +1.026 e +125).

L’esecutivo nazionale sta valutando il da farsi per decidere attentamente tutte le misure del caso per evitare shock economici e fratture irreparabili nel tessuto sociale che sfocerebbero quasi sicuramente in scontri violenti, (come si è visto negli ultimi giorni con le proteste di piazza). Allo studio attuale ci sarebbe come misura principale la limitazione della mobilità tra regioni, e la chiusura temporanea delle frontiere, ma in questo scenario continuerebbero le attività produttive e le filiere alimentari.

Ci sono diversi segnali che fanno pensare ad ulteriori misure per il contenimento del contagio, come ad esempio il fatto che la Farnesina ha cominciato a contattare le nostre ambasciate all’estero, o ancora il fatto che il premier abbia parlato di “epidemia in rapido peggioramento” al Question Time di ieri alla Camera.

Anche se da un lato il premier sarebbe pronto ad un nuovo lockdown le forze politiche della maggioranza faticano a stargli dietro e chiedono un maggiore coinvolgimento sia loro che delle opposizioni nella discussione delle decisioni e maggiore chiarezza circa il futuro politico del Paese. Anche ieri il segretario Dem Zingaretti ha lanciato un appello, scrivendo una lettera a Repubblica dove chiede esplicitamente che le opposizioni non vengano tagliate fuori dal dialogo e dove chiede interventi chiari e rapidi.

Siamo al giro di boa dunque e ci attendono giorni difficili e dure restrizioni. L’intento è quello di riuscire a contenere i ricoveri per evitare il collasso delle strutture sanitarie. Si guarda con attenzione alle misure economiche varate dal governo con il Decreto Ristori: 5,4 miliardi, che vanno dal rinnovo della Cassa Integrazione per 6 settimane con un investimento di 1,6 miliardi, agli aiuti al 200% per bar, ristoranti e pasticcerie, fino al 400% per discoteche locali notturi e simili. Unitamente al blocco dei licenziamenti fino al 31 gennaio 2021, al rinnovo del reddito di emergenza per il mese di novembre, e all’indennità per i lavoratori dello sport. La speranza è che questi primi interventi risultino utili per contenere la crisi economica dei comparti produttivi colpiti dalla pandemia. Ciò, in modo che non venga meno la fiducia nelle istituzioni manifestatasi nella guerriglia urbana che ha sconvolto diverse città italiane in questi giorni: manifestazioni che mettono a rischio la tenuta democratica e repubblicana del nostro Paese.

Fonte: Prima Pagina quotidiano Domani (link qui)

Dario Rocca

 

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