Coronavirus. La quarantena a Lamezia
2 min di letturaCovid-19 – Questa mattina in conferenza stampa il presidente del consiglio Conte ha annunciato che verranno straordinariamente stanziati 25 miliardi “per far fronte a tutte le difficoltà di questa emergenza”.
Sono più di 10 mila i casi registrati, e l’Italia si appresta ad affrontare il picco dell’epidemia.
Restare a casa è la sola cosa che si può fare per ridurre i contagi e scongiurare un livello di infetti tale da non permettere a tutti di ricevere le cure, come accadrebbe soprattutto al sud e nel nostro ospedale di Lamezia Terme.
Non tutti sembrano aver colto quello che, dapprima solo campagna social e hashtag, è diventato un decreto presidenziale, facendosene quasi beffa.
Eppure oggi, Lamezia come Milano, Roma come Palermo, le città tutte sono irriconoscibili: le strade principali, i negozi, le scuole, i locali, gli uffici, le stazioni e gli aeroporti sono deserti. E le saracinesche abbassate invitano a tornare a casa.
L’aria che si respira è surreale, la vita si ferma.
Certo, i supermercati vengono ancora presi d’assalto, preda di un’isteria collettiva incontenibile che sfida ogni ragionevole spiegazione.
Mentre il nostro corso principale, normalmente affollato da chi passeggia e chi freneticamente corre tra un appuntamento e l’altro, resta deserto. E incanta.
Finchè la magia non lascia spazio ai pensieri più angosciosi e ci costringe a far ritorno nelle nostre trincee domestiche.
Ma la città tornerà viva, pulserà di nuovo di incontri e abbracci: #andràtuttobene.
Maria Francesca Gentile