Coronavirus. I migranti della Locride cuciono mascherine
2 min di letturaMascherine contro il coronavirus per le comunità di Camini, Sant’Ilario e Ferruzzano e, a seguire per Protezione civile, associazioni e quanti ne avranno bisogno
Partono così, a Camini e Sant’Ilario, nella Locride, i laboratori di cucito solidale della Eurocoop Jungi Mundu di Camini in Ati con la cooperativa sociale Pathos di Caulonia, con beneficiarie del progetto di accoglienza Siproimi impegnate a realizzare a mano mascherine protettive.
Le mascherine, vengono realizzate nei laboratori nati per realizzare lavori sartoriali multietnici, che contribuiscono al necessario per l’emergenza grazie alla disponibilità delle rifugiate siriane.
I prodotti, realizzati in “tessuto non tessuto” TNT, lavabile, quindi riutilizzabile – è scritto in una nota – man mano che vengono cucite, saranno distribuite gratuitamente a rifugiati, cittadini dei tre comuni coinvolti e quanti operano per il contrasto della pandemia come protezione civile e associazioni di volontariato impegnate a vario titolo.