Coronavirus. Una Pasqua surreale in Calabria
2 min di letturaStrade deserte, pranzi in casa tra pochi. Tanta solidarietà
CATANZARO. Una Pasqua surreale: strade e piazze deserte, chiese vuote, tradizioni totalmente saltate, pranzi in casa tra pochi, rigidi controlli da parte delle forze dell’ordine perché siano rispettati regole e divieti.
La Calabria fa i conti con la straordinarietà della situazione imposta dal coronavirus e si comporta di conseguenza, con senso di tristezza e rassegnazione ma, al contempo, con civismo e maturità.
I tanti riti religiosi sono stati l’occasione per invitare i fedeli alla preghiera perché la pandemia venga al più presto superata.
In una situazione così particolare, un ruolo importante lo svolgono le iniziative di solidarietà che vengono promosse sul territorio.
Come quella della Scuola allievi carabinieri di Reggio Calabria, che, con l'”Operazione Sorriso”, ha donato seicento uova pasquali ai bambini ricoverati in ospedale.
O come quella di un ristoratore di Sant’Eufemia d’Aspromonte, che ha preparato 350 pasti e li ha donati a famiglie indigenti.